Cassia, ladri al teatro Patologico rubati i microfoni e i computer. «Una pugnalata al mondo della disabilità»

Nella sua voce c'è la disperazione di chi sa di aver ricevuto una ferita profonda

Cassia, ladri al teatro Patologico rubati i microfoni e i computer. «Una pugnalata al mondo della disabilità»
di Laura Bogliolo
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Giovedì 3 Agosto 2023, 07:11

È il "padre" visionario di 1700 anime, quei cuori un po' doloranti che ha curato negli ultimi 40 anni. Ieri il primo pensiero è stato ancora una volta per loro: «Vorrei non lo sapessero, soffrirebbero troppo». Nella sua voce c'è la disperazione di chi sa di aver ricevuto una ferita profonda, indelebile. «Non uno sfregio personale, ma una pugnalata al mondo della disabilità e del teatro, un'offesa a Roma e all'Italia». Non si dà pace Dario D'Ambrosi, regista, drammaturgo, attore (al fianco tra l'altro di Anthony Hopkins e Mel Gibson), e soprattutto fondatore del Teatro Patologico, l'arte come terapia per disabili mentali e fisici.

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L'anfiteatro di via Cassia, 472 che ospita la compagnia stabile di D'Ambrosi, quel teatro che con la recitazione salva vite, nella notte tra il 31 luglio e il primo agosto è stato profanato: una banda è entrata da una finestra coperta da un pannello di legno. Ed è stata la devastazione. «Hanno portato via tutti i premi vinti, i riconoscimenti internazionali ottenuti grazie al lavoro dei nostri ragazzi, chi può compiere un gesto del genere? Come si fa a rubare il lavoro di recupero di persone disabili? È una vera violenza». D'Ambrosi racconta: «Hanno rubato i nostri riconoscimenti, la Lupa Capitolina, la medaglia d'argento data dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il piatto d'argento che mi è stato consegnato a New York, presso le Nazioni Unite, come ambasciatore della disabilità, il Wilton's Price ricevuto dal primo ministro Cameron per il miglior spettacolo straniero con Medea, il Biglietto d'Oro dell'Agis che ho ricevuto quando avevo soltanto 30 anni, il premio consegnato dal Parlamento Europeo». La banda ha rubato anche tutta l'attrezzatura. «Il videoproiettore costosissimo che avevamo appena preso, microfoni, casse, mixer, computer, tracce preparate dai ragazzi, musiche, tutto il materiale per il prossimo spettacolo che faremo a Napoli il 23 settembre presso il teatro Trianon. Un furto - aggiunge - che ovviamente ci mette in ginocchio: spero che riceveremo l'aiuto di tante persone per ricostruire quello che è stato distrutto».

LE INDAGINI

Un appello quindi ad aiutare il Teatro Patologico a continuare a vivere, più forte di prima. Ma quello che addolora di più D'Ambrosi «è il gesto, la profanazione di un luogo come il nostro dove si curano persone, l'offesa alla riabilitazione psichiatrica, ai nostri ragazzi e alle loro famiglie». Una «ferita lacerante», così descrive il raid subito da chi ha creato un modello di inclusione riconosciuto e premiato in tutto il mondo. «Recentemente - aggiunge - l'Accademia di Stoccolma, quella che consegna i Nobel, ci ha chiesto materiali sulla nostra storia». Sul raid indaga la polizia. «Mi hanno chiesto se qualcuno possa avercela con noi: ma chi potrebbe mai? Abbiamo tanti amici, in tutto il mondo». E ieri il cellulare di Dario continuava a squillare. «Sto ricevendo messaggi di solidarietà dalla Germania, dagli Stati uniti, dalla Spagna...siamo ben voluti da tutti...». Gli investigatori hanno provato a visionare le videocamere di un istituto vicino. «Ma non funzionano e poi il cancello di accesso del teatro era rotto da tempo, ci vuole più sicurezza». Entrare indisturbati nella struttura, priva di sistemi di allarmi, è stato semplice. L'area che ospita la compagnia stabile del Teatro Patologico è del XV Municipio. «Un atto vigliacco e codardo, compiuto ai danni di un luogo simbolo del nostro territorio» ha commentato il minisindaco Daniele Torquati. «Questo gravissimo atto comunque non ci fermerà» assicura D'Ambrosi. Insomma, il sipario non calerà.
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