Marino e il giallo delle multe, opposizione all'attacco: si dimetta

Marino e il giallo delle multe, opposizione all'attacco: si dimetta
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Martedì 11 Novembre 2014, 16:54 - Ultimo aggiornamento: 20:40
Opposizione all'attacco in Campidoglio sul giallo delle multe che ha coinvolto il sindaco Ignazio Marino e sulla presunta manipolazione informatica di cui sarebbe stato vittima il primo cittadino.



«Il sindaco chiarisca sulla vicenda multe o si dimetta. Il sindaco Marino si sta nascondendo dietro un dito, chiarisca una volta per tutte la sua posizione in merito al permesso della sua auto, alle multe e alle dichiarazioni di presunte manipolazione del sistema informatico. Dica la verità, Roma non può permettersi un Sindaco bugiardo!», attacca il coordinatore romano Forza Italia, Davide Bordoni.



«Ennesima brutta figura da parte del sindaco di Roma Ignazio Marino che conferma la sua totale incapacità di gestire la Capitale. Ora chieda scusa e si dimetta perché gli unici hacker che ci sono in giro fanno parte del suo staff, voglio ricordare strapagato, che si è dimostrato non essere in grado nemmeno di fare una semplice ricerca». Lo dichiara Vincenzo Piso, deputato del Nuovo Centro Destra e membro dell'Ufficio di Presidenza del Gruppo. «Marino non solo ha lanciato accuse false ma ha anche mobilitato i carabinieri e il procuratore della Repubblica per lavorare su un dossier inesistente. Roma, - prosegue Piso - come Napoli e Milano, le maggiori città italiane governate dal centrosinistra, sono purtroppo per chi le abita sommerse di problemi gestiti in maniera non idonea dai loro amministratori».



«Marino paga le multe», «Dimettiti», «Vergogna», «Marino fai una colletta». È la protesta di consiglieri municipali e militanti Ncd guidati dalla coordinatrice del Lazio, Roberta Angelilli, durante l'apertura della prima riunione della Conferenza Metropolitana a Palazzo Valentini. «Fate allontanare gli urlatori, per cortesia», ha commentato il sindaco, intervenendo in Aula dove presiede la seduta. «In questo momento siete urlatori», ha aggiunto Marino.



«Con la bufala della spy story Marino ha davvero superato se stesso. Ora faccia mea culpa e si dimetta - dichiara Pietro Di Paolo, capogruppo Ncd della Regione Lazio -. Roma non merita questo sindaco che ancora una volta ha dimostrato la più totale inadeguatezza – aggiunge – l’ennesima figuraccia a cui ha esposto la Capitale è imperdonabile».



«La questione delle multe sembra essere l'ennesimo scandalo di questo Sindaco, e su questa vicenda bravo è stato il senatore Augello. La questione multe non pagate ha finito per convincere anche i due romani su dieci che avevano ancora fiducia nel sindaco Marino. Sulle strade, via web, tra le associazioni e i comitati, prosegue la nostra raccolta firme con un successo straordinario e con numeri incredibili a seguito della grande manifestazione #sgomma di sabato scorso. Spero veramente che a giorni ci sia la spallata in Aula Giulio Cesare, e che si faccia veramente sul serio. È la totalità del popolo romano a chiederlo a tutte le opposizioni e anche al Pd che continua a nascondersi dietro un dito. Un dito che però è troppo piccolo per coprire il rosso della vergogna per aver sostenuto questo sindaco alle primarie e in campagna elettorale». Così, in una nota, Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio.



«Sulla vicenda tragicomica del sindaco Marino richiediamo un incontro urgentissimo al prefetto Pecoraro in qualità di responsabile del contenzioso dei procedimenti sanzionatori di Roma e provincia». Lo afferma Gabriele Di Bella, dirigente sindacale Fiadel e funzionario di polizia locale al II gruppo di Roma capitale. «La vicenda delle multe del sindaco Marino infatti - aggiunge - evidenzia un mal funzionamento della macchina amministrativa ma soprattutto credo sia doveroso aprire un'indagine amministrativa che chiarisca chi e come fuori da ogni norma ha annullato delle multe. Una domanda nasce spontanea: per quale motivo un sindaco richiede un permesso retroattivo se i verbali non gli sono stati mai notificati?».