L’incubo non è ancora terminato. E non lo sarà fino a quando il freddo non arriverà nelle città e permetterà, dunque, a diverse specie di trascorrere la stagione invernale lontano dai centri abitanti. La Vespa Orientalis è sempre molto attiva nella Capitale: tanti i quartieri bersagliati e sono tuttora forti le segnalazioni e le richieste di intervento per localizzare i nidi e rimuoverli. L’ennesimo è stato ritrovato, due giorni fa, nel quartiere Trionfale. «I nidi sono stati costruiti con ritardo perché il mese di giugno è stato caratterizzato da forti piogge - osserva l’esperto Andrea Lunerti - e ad oggi le Regine stanno nascendo. E poi, l’estate caldissima che ancora si protrae e la presenza di rifiuti ( numerosi) lungo le strade non allontanano gli insetti dalle abitazioni».
Vespa Orientalis nel quartiere Trionfale
Sulla terrazza di un palazzo nel quartiere Trionfale era diventato impossibile accedere.
A Roma è emergenza senza fine
L’emergenza Orientalis, a Roma come in altre città italiane, sembra non arrestarsi. Tra le zone più colpite spiccano San Giovanni e Monteverde dove, nel 2022, venne scovato il primo sciame. «Hanno iniziato la costruzione dei nidi molto tardi e ora stanno cercando di recuperare il tempo perduto. Sono imenotteri - spiega l’esperto - non particolarmente aggressivi in questa fase del ciclo vitale. Lo diventano solamente quando tentiamo di avvicinarci al loro nido». «Roma, poi, - prosegue ancora Lunerti - è ricca di numerosi nascondigli caldi come lo sono le intercapedini e i vani delle serrande. Ecco perché, a partire dalla prossima primavera, è consigliato ispezionare questi piccoli angoli della casa». Nessuna mossa fai da te, ma «cercare di sigillare anche minuscole fessure entro il mese di febbraio e ostacolare la loro proliferazione».
Secondo l’esperto la presenza massiccia di Orientalis è, in gran parte, anche dovuta alla presenza di tanti rifiuti che abbondano in città: «Mi auguro, in tempi brevi, che la corretta gestione (da parte dei cittadini) e il buon senso prevalgano. Il degrado e l’incuria che avvolgono diverse zone potrebbero certamente avvicinare determinate specie e divenire un pericolo per chiunque», conclude.