Rogo di Primavalle, 50 anni fa la tragedia dei fratelli Mattei: Virgilio e Stefano morti carbonizzati a 22 e 8 anni

Il 16 aprile 1973 l'incendio che sconvolse la capitale. La sorella di Stefano e Virgilio: «La mia famiglia ha vissuto una barbarie, memoria miei fratelli va trasmessa ai giovani, quando non si parlerà più di loro avremo perso»

Rogo di Primavalle, 50 anni fa la tragedia dei fratelli Mattei: Virgilio e Stefano morti carbonizzati a 22 e 8 anni
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Domenica 16 Aprile 2023, 06:00

Cinquanta anni fa il rogo di Primavalle. È il 16 aprile 1973. Sono le 3.20 di lunedì quando, nel quartiere romano di Primavalle, in via Bernardo di Bibbiena numero 33, lotto 15, scala D, terzo piano, un gruppo di giovani di Potere Operaio lascia davanti alla porta di un appartamento una tanica di benzina con un innesco artigianale. Attivano la miccia e fuggono via. Qualche secondo e poi lo scoppio, potentissimo.

Rogo di Primavalle, 50 anni fa

La porta è avvolta dalle fiamme, che nel giro di qualche minuto si estendono a tutta la casa. È l'appartamento di un ex netturbino, Mario Mattei, che all'epoca aveva 48 anni, segretario della sezione 'Giarabub' del Msi, Movimento sociale italiano, in via Svampa.

Ha sei figli: quando si accorge dell'incendio, si getta giù da un balcone. La moglie Anna e i due figli più piccoli, Antonella di 9 anni e Giampaolo di soli 3 anni, riescono a fuggire dalla porta principale quando il fuoco comincia a diffondersi. Lucia di 15 anni grazie al padre si cala nel balconcino del secondo piano e da lì si butta, presa al volo da Mattei già a terra nonostante le ustioni sul corpo. Silvia, 19 anni, si getta dalla veranda della cucina: batte la testa sulla ringhiera del secondo piano, la schiena sul tubo del gas, viene trattenuta per qualche istante dai fili del bucato e quindi finisce sul marciapiede del cortile riportando la frattura di due costole e tre vertebre. Gli altri due figli, Virgilio di 22 anni, militante missino dei Volontari Nazionali, e il fratellino Stefano di 8 anni, invece, non riescono a gettarsi dalla finestra per scampare alle fiamme. Intrappolati, riescono ad affacciarsi e provano a chiedere aiuto. Alcune foto dell'epoca ritraggono Virgilio proprio mentre, completamente annerito e con il volto già devastato dalle fiamme, cerca di gridare aiuto. Muoiono bruciati vivi nel giro di pochi minuti. I vigili del fuoco li trovano carbonizzati e abbracciati vicino alla finestra che non erano riusciti a scavalcare. Per la strage di Primavalle Achille Lollo, morto nell'agosto 2021 a Trevignano Romano, viene condannato con Marino Clavio e Manlio Grillo a 18 anni di reclusione, condanna poi prescritta avendo i tre evitato l'arresto fuggendo all'estero: Clavo e Grillo prima del processo e Lollo dopo il I grado, quando, in attesa dell'appello, viene rilasciato.

Antonella Mattei: «50 anni di ingiustizie»

«Quello che ha vissuto la mia famiglia è stata barbarie umana, un atto di vigliaccheria che nessuno dovrebbe mai vivere». Antonella Mattei, sorella di Virgilio e Stefano morti il 16 aprile 1973 nel rogo della loro casa a Primavalle, a cinquant'anni da quella notte continua a portare avanti la memoria dei suoi fratelli. «Io tramando la memoria ai giovani: si può avere un'idea politica ma questo non può suscitare un rancore, una rabbia così. La politica non può portare dei soggetti a fare un atto tanto vile. Nessuno - sottolinea all'Adnkronos - deve rivivere la malvagità che abbiamo vissuto noi. Un bambino, come era mio fratello Stefano, non può morire per un ideale politico di un avversario. Neanche sapeva cosa avrebbe fatto nella vita, aveva diritto a crescere, a vivere come anche Virgilio». «Noi non abbiamo avuto giustizia e chi ha ucciso i miei fratelli è stato condannato ma non ha mia pagato e non ha mai chiesto scusa. Ma vado avanti nella memoria di Stefano e Virgilio: alberi, strade, giardini, targhe, murales con il loro nome in tutta Italia. Tutti devono conoscere la loro storia, quando non si parlerà più di loro avremo perso la memoria», sottolinea Antonella Mattei che condivide questo percorso con il figlio Federico, di 24 anni, autore di un libro che sarà pubblicato nei prossimi giorni dove racconta dal suo punto di vista la storia della sua famiglia. «Di quella notte ricordo tutto, mi ha salvato mia madre mentre mio padre cercava di salvare le mie sorelle e i miei fratelli. Ho vissuto a metà dopo quella notte, mi chiedevo perché io mi ero salvata e loro no, mio padre», Mario, segretario della sezione del Msi nel quartiere alla periferia di Roma «ha vissuto il resto della sua vita con i sensi di colpa». La casa in via Bernardo di Bibbiena c'è ancora. «Vado lì la guardo da giù, domani sarò lì per ricordarlo insieme alle istituzioni». Anche il Senato ha ricordato nei giorni scorsi la strage di Primavalle. «Un ricordo bipartisan che mi ha fatto piacere, lo trovo giusto, tutti devono ricordare».

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