Massacrò la moglie con il mattarello
condannato a 16 anni di carcere

Il corpo della vittima portato via
1 Minuto di Lettura
Giovedì 10 Aprile 2014, 19:36 - Ultimo aggiornamento: 19:50
RIETI - Un fornaio macedone di 43 anni stato condannato dal gup del tribunale di Rieti Francesca Ciranna, con rito abbreviato, a 16 anni di reclusione per omicidio volontario. Il computo della pena, oltre allo sconto di un terzo previsto dal rito scelto dall'avvocato difensore Cristian Baiocchi, ha tenuto anche conto del vizio parziale di mente riconosciuto dal consulente nominato dal giudice durante il processo mentre la difesa, sulla base di una propria perizia, aveva chiesto l'assoluzione per non punibilità dell'imputato perchè totalmente incapace di intendere e volere al momento del fatto. L'avvocato Baiocchi ha comunque annunciato ricorso in appello. L'uxoricida, Ljazim Sabani, 43 anni, lavorava come fornaio in un laboratorio di Rieti e un anno fa uccise a colpi di mattarello la moglie Shedjine Mamedani all'interno del piccolo appartamento dove vivevano in affitto. L'uomo ha sempre sostenuto di aver agito per gelosia anche se le approfondite indagini condotte dalla squadra mobile hanno escluso l'esistenza di amanti o di altre situazioni particolari. Addirittura, mentre la colpiva con il mattarello (sette colpi) Sabani tentò di registrarne con il telefonino la confessione, raccogliendo solo lamenti e rantoli della vittima morente. Quella gelosia immotivata albergava solo nella mente malata del fornaio che, quando andava al lavoro, apponeva all'esterno dello stipite della porta un nastro nero: se quando tornava era stato manomesso, significava che la moglie era uscita.
© RIPRODUZIONE RISERVATA