Roberto Donati e Antonio Emili: in Comune la maggioranza di Sinibaldi già marcia in ordine sparso

Roberto Donati e Antonio Emili: in Comune la maggioranza di Sinibaldi già marcia in ordine sparso
di Mario Bergamini
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Venerdì 1 Luglio 2022, 00:10

RIETI - Mai dare giudizi affrettati. Soprattutto in politica, dove il fiuto sicuramente aiuta ma la capacità di ragionamento ti porta a vedere più lontano e con maggiore chiarezza. E se a caldo, la nuova giunta disegnata da Sinibaldi poteva anche somigliare, sotto il profilo prettamente politico, a un piccolo capolavoro di “ingegneria cencelliana” (sospendendo la valutazione del peso, ndr) - due assessorati a testa ai partiti e uno ciascuno alle tre liste civiche più votate - già dopo qualche ora, con il caldo che ha iniziato a sciogliere il maquillage, le crepe hanno iniziato a evidenziarsi in tutta la loro profondità. 
Lasciamo stare il capitolo Rosati (ne trattiamo a parte e da solo meriterebbe un articolato approfondimento alla voce “autolesionismo”), ma concentriamoci su quelli Donati ed Emili, Antonio. 

Donati. Pesante il primo.

L’ex sprinter azzurro non è sicuramente un animale politico e la sua reazione a caldo, nel pomeriggio di mercoledì, lo conferma. Ma per cinque anni ha svolto il ruolo di consigliere delegato allo Sport e ha avuto il pregio, al di là dei singoli risultati e di inevitabili insuccessi, di accendere in maniera costante i riflettori sul mondo dello sport, in questa città più importante che in altre. Le urne, è vero, non lo hanno premiato, penalizzato più dal carattere spigoloso che dalle proprie competenze. Ma escluderlo dalla squadra, al di là degli equilibrismi cencelliani, e, soprattutto, affidare la delega dello Sport all’avvocato Chiara Mestichelli, beh... E’ sembrato più uno schiaffo all’intero mondo sportivo cittadino che allo stesso Donati. 

Emili. La questione Emili Antonio, poi. Qui la lettura del taglio intreccia, forse, più motivi personalisti che politici ma le dichiarazioni dell’ex assessore all’Urbanistica (giunte a freddo e quindi più meditate) alla politica riportano e sono sicuramente più devastanti di quelle di Donati (che in consiglio comunale non è stato eletto) per gli equilibri del centrodestra di governo cittadino.

Leggiamole insieme: «Malgrado il risultato elettorale ottenuto quale primo ed unico eletto della lista civica “Io ci sto”, in giunta si è preferito portare chi si è opposto all’amministrazione Cicchetti a suon di diffide e di denunce, tanto da indurre al tempo lo stesso Sinibaldi a segnalare il neo assessore (Sebastiani, ndr) all’attenzione dell’autorità giudiziaria. È evidente lo strappo che si è voluto consumare rispetto alla via del valore, del coraggio e del cambiamento tracciata dall’ultima amministrazione Cicchetti. Ringrazio dunque i cittadini per i tanti messaggi di affetto e di riconoscenza che mi stanno riservando. In consiglio comunale voterò secondo coscienza e continuerò ad agire a servizio di un grande progetto di rinascita della città di Rieti, lungo la rotta illuminata dalla sola ricerca del bene comune». Punto e sto.

Quale rinnovamento? Chi voleva il rinnovamento nel segno della continuità non è stato servito. Cicchetti, piacesse o meno, dall’alto della sua esperienza e carisma non ha mai fatto volare una mosca senza volerlo. Sinibaldi, appena dopo lo start, sembra aver già allentato la presa delle briglie della biga di maggioranza. E il primo giro non è ancora terminato.

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