Rieti, sull'ex Zuccherificio il centrosinistra
cerca una posizione unitaria

Rieti, sull'ex Zuccherificio il centrosinistra cerca una posizione unitaria
di Alessandra Lancia
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Mercoledì 29 Gennaio 2014, 16:00 - Ultimo aggiornamento: 16:01
RIETI - Zuccherificio e dintorni, oggi pomeriggio la maggioranza prova a stringere per trovare una posizione unitaria. L'obiettivo è quello di andare in consiglio comunale quanto prima per discutere la delibera di iniziativa popolare di Coop Centro Italia per sbloccare la realizzazione del maxi centro commerciale nell’area dismessa di viale Maraini. L’orientamento condiviso in seno al centrosinistra è quello di respingere quella proposta in quanto formalmente e sostanzialmente irricevibile ma senza chiudere la porta a Giorgio Raggi, anzi. Il problema è su quale percorso urbanistico e amministrativo indirizzare il progetto della Coop perché si arrivi a qualche risultato concreto.



«Sul tavolo ci sono due posizioni - spiega il presidente della Commissione urbanistica, Sergio Quattrini - quella tratteggiata dal dirigente, che sulla scorta di un’analisi della situazione molto corposa e accurata propende per agire attraverso una variante al piano regolatore, e quella dei print, i programmi integrati già incardinati, che secondo noi del Pd rappresentano la via più breve per sbloccare progetti e cantieri. I print hanno certamente dei limiti ma quattro di loro, e tra questi i tre relativi alle ex aree industriali cittadine, hanno superato il primo vaglio della commissione tecnica e quindi ci consentirebbero di andare a contrattare con i privati cercando di massimizzare i benefici per la città. Vale per lo Zuccherificio e vale anche per ex Snia ed ex Montecatini, che andrebbero tenute insieme in un’ottica di programmazione urbanistica unitaria. Le posizioni tra noi non sono così distanti: tutti condividiamo la necessità che finalmente si muova qualcosa, fermo restando i diversi interessi in campo. Ma in una situazione di crisi economica così acuta il tempo è un fattore decisivo. E noi del Pd non vorremmo perderne altro».

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