Rieti, il battello sul fiume Velino:
la verità sul finanziamento

Il Velino
di Alessandra Lancia
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Venerdì 12 Agosto 2016, 08:25 - Ultimo aggiornamento: 13:25
RIETI - Battello perso, e persa anche l'occasione da parte del Comune per fare davvero chiarezza sulla vicenda sollevata dall'ex consigliere regionale Antonio Cicchetti sulla sorte del finanziamento di 465mila e 712 euro per la navigabilità del fiume Velino, ottenuto dalla Regione Lazio nel settembre 2009 su interessamento dello stesso Antonio Cicchetti.

«Il Velino non è un fiume oggi navigabile e comunque il finanziamento risale al 2009 ed è andato in perenzione alla fine del 2011. L'amministrazione Petrangeli si è insediata nel giugno del 2012», recita la nota dell'Ufficio Stampa dell'amministrazione comunale. Vero che il Velino non è fiume navigabile, e infatti come ricordato da Il Messaggero che sollevò il caso - è stata questa una delle ragioni per cui dopo anni di batti e ribatti il Comune di Rieti decise di rinunciare all'acquisto del battello e la Regione Lazio a ritirare il finanziamento. Ma a questa conclusione si approda (sic!) non a fine 2011, bensì nel giugno 2015.

L'INCAGLIO
A zavorrare l'operazione fu il problema della navigabilità del fiume Velino e le difficoltà di natura ambientale e urbanistica dei punti di attracco previsti nel progetto. L'operazione andò comunque avanti al punto che nell'ottobre 2012 il Comune era pronto ad acquistare il natante ma subordinava l'acquisto giustamente all'approvazione del progetto di navigabilità da parte dell'assessorato all'Ambiente della Regione. Dal carteggio citato in premessa nella determina regionale di definanziamento, si capisce chiaramente che il Comune era finito in testa coda proprio per colpa della Regione, che da un lato premeva per avere i giustificativi di spesa necessari a mantenere il finanziamento, dall'altro taceva sulla navigabilità del fiume Velino, che era l'obiettivo stesso del finanziamento.
Ecco, se proprio il Comune voleva fare chiarezza sulla vicenda poteva scrivere questo. L'abbiamo fatto noi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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