Tutti, devono rispondere dei reati di disastro e omicidio colposo. Secondo la Procura e i consulenti incaricati di svolgere le perizie, la vela campanaria crollò sulla porzione del tetto dell'adiacente edificio comunale "sfondando, in caduta, la copertura della casa canonica e due solai della sottostante unità immobiliare" che in quel momento era occupata dalla famiglia Tuccio. Il crollo, che secondo l'inchiesta poteva essere evitato con specifici interventi di consolidamento già indicati dalla Sovrintendenza dopo il sisma de L'Aquila del 2009, avrebbe perciò cagionato il decesso di Andrea Tuccio, di sua moglie Graziella Torroni e dei loro due figli, Stefano e Riccardo, di 8 anni e 8 mesi. Già fissata una ulteriore udienza, per il prossimo 30 maggio, quando con ogni probabilità il gup deciderà se disporre o meno il processo per gli indagati.
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