Rieti, scuola e dimensionamento: solo sei gli istituti entro i parametri numerici previsti per il futuro

Una classe (foto d'Archivio)
di Samuele Annibaldi
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Domenica 4 Giugno 2023, 00:10

RIETI - Dopo l’allarme lanciato dallo Snals di Rieti, in vista del dibattito sul nuovo dimensionamento scolastico previsto a partire dall’anno scolastico 2024/2025, si cerca di capire quali potrebbero essere gli scenari nella scuola reatina, se si dovesse procedere ad una “razionalizzazione”: potranno essere rivisti i parametri numerici, che fisserebbero a 900 il minimo di alunni richiesto per un istituto scolastico affinché si possa concedere a quella determinata scuola l’autonomia e, quindi, un dirigente scolastico titolare e un dsga (il dirigente dei servizi generali e amministrativi).

Le prospettive. Preoccupa e non poco il Reatino questa situazione, in cui si fa fatica, nella maggior parte dei casi, a reggere il parametro dei 600 alunni. Figuriamoci 900. La provincia di Rieti, come è noto, è quella che ha la rete scolastica, a livello numerico, più debole del Lazio.

Al momento, sarebbero sei gli istituti scolastici con i requisiti per conservare l’autonomia: Poggio Mirteto, Magliano Sabina, liceo Pedagogico, Rosatelli, liceo Scientifico Jucci e Polo didattico di Passo Corese. Per gli altri 22 non ci sarebbero, ora, i requisiti richiesti. Attualmente, poi, lo scenario vede una serie di istituti scolastici in reggenza ovvero senza il dirigente scolastico titolare. Alcuni dei quali senza neanche il dsga. Dovesse passare (la riunione decisiva sarà il 31 agosto, quando oggettivamente non ci saranno più molti margini di manovra, ndr.) il parametro del minimo di 900 alunni richiesti, affinché una scuola possa avere l’autonomia, per il Reatino la situazione sarebbe destinata a peggiorare rispetto a quella attuale, che vede una decina di istituti in reggenza.

Lo scenario. Oggi la situazione vede in reggenza l’Istituto comprensivo di Passo Corese, quello della Valle del Turano, l’Angelo Maria Ricci di Rieti, l’Ic di Poggio Moiano, l’Ic di Petrella Salto, l’Istituto omnicomprensivo di Amatrice, l’Ic di Leonessa, l’Ic di Montasola, che dal prossimo anno si chiamerà “Cottanello”. Reggenza anche per l’omnicomprensivo di Magliano Sabina, mentre per quest’anno Cittaducale - dallo scorso febbraio - ha risolto con una titolarità. Da capire poi se anche Torri in Sabina andrà in reggenza, visto che la preside dovrebbe andare a dirigere il Polo didattico di Poggio Mirteto. Insomma uno scenario che riguarda, a caduta, oltre i dirigenti, anche i dsga e i docenti, perché da eventuali accorpamenti di varie scuole, anche le graduatorie e gli organici potrebbero subire rimescolamenti e riduzioni. I prossimi mesi saranno decisivi e lo Snals, con il suo segretario provinciale, Luciano Isceri, auspica che non ci trovi impreparati e ci si affanni all’ultimo minuto nella corsa per chiedere deroghe o ripensamenti. «In una situazione nella quale il Reatino rischia di essere penalizzato - spiega l’esponente sindacale - il mio appello che reitero è quello che si lavori per non farsi trovare impreparati. Il grande rischio che dal 2024/2025 ci siano meno reggenze e più tagli nei vari istituti deve essere scongiurato. È concreto il pericolo per il Reatino di accorpamenti, stando a quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2023. Per evitare che il taglio di istituti possa arrivare dall’alto e in maniera indiscriminata, basandosi esclusivamente sui numeri, si dovranno proporre e muovere azioni, per evitare situazioni che penalizzerebbero le scuole e le varie realtà locali, a iniziare dalle scuole di montagna».

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