Rieti, Scuola: Provincia all’opera per le soluzioni in vista della ripresa di settembre

Istituto Geometri
di Giacomo Cavoli
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Mercoledì 15 Luglio 2020, 06:11
RIETI - Non si è fatta attendere la risposta della consigliera provinciale con delega all’Edilizia scolastica, Claudia Chiarinelli, dopo le accuse mosse ieri su Il Messaggero dal collega d’opposizione Alessio Angelucci sulla «Provincia che condivide le ansie dei dirigenti scolastici per il futuro della ripresa, ma sulla quale non sembra stia fornendo alcuna soluzione».

La replica
Punto per punto, la Chiarinelli inizia dalle planimetrie delle scuole superiori: «Non le abbiamo mai richieste ai dirigenti scolastici, in quanto ne siamo in possesso presso gli uffici tecnici. Abbiamo invece chiesto una ricognizione degli spazi potenzialmente divisibili per adempiere alla normativa Covid e una panoramica su come i presidi ipotizzino la ripartenza della didattica a settembre, temi poi affrontati nella riunione svolta con tutti i dirigenti ed evidenziati nella Pec del 26 giugno, dove in nessuna parte si legge la richiesta di fornire le planimetrie degli istituti». Angelucci aveva poi osservato che i Geometri, con pochi iscritti, potrebbero risolvere «almeno il 50% delle 68 classi in più richieste dai presidi». «L’immobile che ospita i Geometri, al contrario di quanto dichiarato da Angelucci, vede già la presenza di parte del Liceo Pedagogico, a dimostrazione che tutti gli spazi disponibili sono stati utilizzati e continueranno ad esserlo - replica la Chiarinelli. - L’immobile è anche nella disponibilità del polo universitario come da contratto formalizzato nel 2015 dalla Provincia e solo a febbraio, grazie alla disponibilità del Cda universitario, abbiamo potuto iniziare a trovare soluzioni di condivisione. La richiesta di 68 aule in più non è a causa del Covid - prosegue la consigliera - ma dell’annosa questione del dopo sisma, che ha reso inagibili gran parte delle succursali (come a via Piselli e la Sacchetti Sassetti), situazione che solo ora comincia a vedere spiragli di risoluzione, come mostrano le classi del Pedagogico. Angelucci dovrebbe poi sapere che è vietato per legge utilizzare immobili per le scuole che non abbiano l’indice di vulnerabilità sismica di almeno lo 0.6: prova ne è che le numerose manifestazioni di interesse fatte e le diverse ricognizioni non hanno avuto buon esito». Angelucci aveva poi chiesto a che punto fosse la possibilità di ottenere moduli dove collocare gli alunni: «Che fine abbiano fatto i moduli richiesti ce lo domandiamo anche noi - conclude la Chiarinelli - considerando che Angelucci pare abbia il privilegio di essere ricevuto al Miur, vista la foto e la dichiarazione postata qualche giorno fa sui social. Potrebbe quindi informarsi sulla pratica che risale al 27 febbraio, lavorata da noi con i parametri richiesti di urbanizzazione, computi metrici, caratteristiche e condivisa insieme ai rappresentanti di Miur, Protezione Civile e alla responsabile dell’ufficio per la ricostruzione Wanda D’Ercole, la quale si è fatta carico di farla pervenire al Miur il 23 marzo. Rispedisco al mittente il non impegno a trovare soluzioni che, se non sono ottimali o immediate, non dipende da noi, ma dai confini operativi che la legge ci impone».
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