Rieti, Schneider-Elexos:
si parte, primi assunti in 20 giorni

Schneider
di Alessandra Lancia
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Mercoledì 23 Settembre 2015, 06:40 - Ultimo aggiornamento: 11:54
RIETI - «L'accordo con Schneider c'è e corrisponde, nella sostanza, a quello previsto al ministero dello Sviluppo e noi ne siamo molto soddisfatti - dice al telefono dallo stabilimento di via Greco, Andrea Trenti, amministratore di Elexos. - Ora si tratta di accelerare per recuperare il tempo perduto. E' importante per le persone, che aspettano da mesi una parola certa sul loro futuro lavorativo, e per la nostra proposta industriale. E' interesse di tutti partire, parallelamente a qualunque altra incombenza burocratica». Trenti spiega a Il Messaggero alcuni aspetti dell'accordo commerciale faticosamente raggiunto con Schneider nei giorni scorsi, riservandosi di entrare più nei dettagli con le parti sociali in quella che considera la «casa madre» della vertenza, il Ministero dello Sviluppo. «Abbiamo avuto concessioni sugli impianti, in ragione dei prodotti che dovremo andare a realizzare, e rassicurazioni sui volumi».



I NUMERI

Dunque siamo a 9 milioni l'anno per ciascun anno? «Il nostro piano si basava su quei numeri. In base all'ultimo accordo avremo una diversa modulazione degli ordini, che partiranno da un certo livello per raggiungere, progressivamente, il pieno regime tra secondo e terzo anno di attività. In ogni caso si tratterà di volumi che consideriamo sufficienti». Veniamo ai prodotti: cosa produrrà Elexos per Schneider? «E' il tema che abbiamo sviscerato più a lungo e più a fondo, anche perché ci sono stati prospettati prodotti in più rispetto a quei pochi su cui si era ragionato inizialmente. Più prodotti e più complessi: in sostanza non solo singoli componenti piuttosto elementari, ma anche pezzi complessi, frutto di assemblaggi. Una positività che è emersa negli ultimi colloqui». E siamo agli occupati: Elexos aveva raccolto 43 adesioni tra ex dipendenti Schneider, non sufficienti per avviare la reindustrializzazione del sito: «Vero, ma era previsto che potessimo attingere ad altri bacini di crisi e questo faremo: per certe figure professionali cominceremo proprio da altri». A quando le prime assunzioni? «Nell'arco di 20 giorni dovremmo partire col primo gruppo. Contiamo di riassorbire tutti entro un anno». Stanno per uscire i bandi dell'accordo di programma: presenterete qualche progetto? «Credo proprio di sì - conclude Trenti. - E' un'opportunità per noi assolutamente da cogliere e una garanzia per tutti, perché chiedere fondi per investire qui significa radicarsi maggiormente nel territorio».