Elexos: i dipendenti approvano l'intesa raggiunta a Roma, rioccupazione con rientri a scaglione

Elexos: i dipendenti approvano l'intesa raggiunta a Roma, rioccupazione con rientri a scaglione
di Antonio Bianco
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Giovedì 9 Luglio 2020, 00:50

RIETI - ​I lavoratori di Elexos hanno detto sì al piano di reindustrializzazione presentato dalla Seko e sottoscritto dal ministero dello Sviluppo economico, Regione e sindacati. «Si apre una nuova pagina per questi lavoratrici e i lavoratori - dice Luigi D’Antonio (tondo) della Fiom Cgil - che dopo anni di iniziative e battaglie per difendere il posto di lavoro, possono guardare al futuro lavorativo in modo diverso da quello che è stato fino a ora». La vertenza andava avanti dal 2012, quando la multinazionale francese Schneider annunciò la chiusura dell’azienda. Anni di battaglie e di delusioni, ma in questo caso i frutti sembrano siano arrivati. «Il risultato è un segnale importante per tutto territorio reatino, martoriato da anni da una grave crisi industriale», sottolinea D’Antonio.

I termini dell'intesa. L’accordo prevede un piano industriale - la società di Santa Rufina vorrebbe portare nel sito ex Schneider alcune attività legate alla produzione di pompe dosatrici e sistemi di misurazione - che garantisce il riassorbimento dei 41 dipendenti oggi in cassa integrazione per coronavirus. Gli ammortizzatori sociali per questi lavoratori finivano il 31 luglio, ma con la nuova richiesta si arriverà alla fine di agosto. Ed ecco gli impegni presi dalla Seko: la rioccupazione avverrà attraverso un reimpiego da effettuarsi in modo scaglionato dalla società, con i primi 12 lavoratori che entreranno a dicembre 2020, altri 12 alla fine dell’anno successivo e quelli che restano entro maggio 2023, con una diritto di precedenza nelle assunzioni. «Se siamo arrivati a questo risultato è grazie alla determinazione delle lavoratrici e dei lavoratori Elexos che insieme alle organizzazioni sindacali non hanno mai mollato anche quando tutto sembrava perso».

Ma in tutto ciò è stato fondamentale, secondo il numero uno della Fiom, anche l’interessamento della società di Santa Rufina allo stabilimento e l’azione sinergica con le istituzione «che in questi anni hanno sostenuto le battaglie e le rivendicazioni dei lavoratori». Conclude D’Antonio: «Ora è il momento di ricostruire, le basi ci sono tutte, bisogna solo completare il percorso che abbiamo avviato. Alle Istituzioni e alle organizzazioni sindacali spetta ora il compito di monitorare l’accordo e far sì che si creino le condizioni per completare il prima possibile la rioccupazione dei 41 lavoratori Elexos oggi in cigs».