La reatina Sara Arigoni vive a Bristol da 6 anni: «Qui come in zona arancione, il mio Natale? Passeggiata e tv»

La reatina Sara Arigoni
di Raffaele Passaro
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 30 Dicembre 2020, 12:50

RIETI - Mancano poco meno di 36 ore per l'addio al 2020, un anno che ha cambiato la nostra vita quotidiana e le nostre abitudini, per far spazio ad un 2021 pieno di speranza. In questo periodo di feste, molti reatini fuorisede hanno scelto di ritornare nella nostra provincia per trascorrere le festività in famiglia. Non tutti, però. Sara Arigoni, 29enne reatina che risiede e lavora a Bristol (Inghilterra), è stata costretta a rimanere in terra britannica per le vacanze di Natale a causa delle nuove restrizioni inglesi che hanno complicato il suo ritorno a Rieti. 


Da quanto tempo abita in Inghilterra e cosa l’ha spinta così lontana dall’Italia?
«Vivo a Bristol da 6 anni. Durante il mio percorso universitario sicuramente l'esperienza Erasmus in Portogallo mi ha motivato a viaggiare e a scoprire altri paesi e culture. Appena laureata avevo già le idee chiare: volevo ripartire, spinta semplicemente da tanta curiosità, voglia di avventura e indipendenza. L'idea iniziale era di stare a Bristol solo sei mesi, il tempo di approfondire il mio inglese...ma è stata una continua sorpresa: mi sentivo a casa, ho avuto la possibilità di conoscere persone da tutto il mondo con passioni e interessi diversi. Bristol è stata la mia base dove ritornare sempre... e così sono passati 6 anni!».


Qual è la situazione riguardo al Covid in Inghilterra? E a Bristol? Quali provvedimenti ha adottato il governo inglese per arginare la seconda ondata della pandemia?
«La situazione Covid in Inghilterra? Male! L'Inghilterra è ancora uno dei paesi europei con il più alto numero di contagi e morti. Bristol, come per magia, non ha risentito molto della prima ondata, ci sono stati davvero pochi casi ma da ottobre sono aumentati sempre di più ed ora ci troviamo in "Tier 3", una sorta di zona arancione in Italia, però qui le scuole continuano ad essere aperte e lo stesso per i negozi. Gli unici a rimanere chiusi sono pub e ristoranti».


Sono da poco trascorse le vacanze natalizie, in attesa del Capodanno. Come e con chi le ha trascorse?
«Natale quest' anno molto minimal! Per la vigilia abbiamo preparato un aperitivo e cena di pesce italo-spagnola qui a casa, per il 25 niente tortellini in brodo ma passeggiata in spiaggia di giorno e nel pomeriggio divano e grande classico in tv: "L'ultimo Samurai", top!».


Le manca Rieti ? Aveva intenzione di tornare qui per le vacanze natalizie?
«Rieti non mi manca, sinceramente...forse perché sono consapevole che lì sta e non si muove! Mi mancano spesso gli affetti, vorrei dedicarmi di più a loro e mi manca la "Bella Vita" italiana. Si, l'intenzione era di tornare per le vacanze di Natale ma le nuove restrizioni hanno complicato il tutto».


Ha mai pensato a un ritorno in Italia in maniera fissa?
«Si, da quando è iniziata la pandemia ho un nuovo progetto per il 2021, ovvero quello di ritornare in Italia e iniziare un nuovo percorso lavorativo.

Non vedo l'ora!».


Qual è la sua professione? Com’è cambiato il suo modo di lavorare durante questa pandemia? 
«Sono in società con una ragazza,Lucy...insieme abbiamo un laboratorio di tappezzeria per l'arredamento d'interni. Durante la prima ondata non avevamo più richiesta di lavoro; il governo inglese ha stanziato parecchi soldi per le piccole aziende, arte e i liberi professionisti, così abbiamo deciso di investire in un E-commerce di mascherine prodotte artigianalmente da noi in laboratorio. Devo dire che è stato di grande aiuto, sia economicamente che d' intrattenimento, per un paio di mesi finché l'attività principale di tappezzeria ha ricominciato a riprendersi».


Qualche giorno fa sono cominciati i "V-Day", giorni in cui sono stati somministrati i primi vaccini anti-covid. Cosa ne pensa?
«Il vaccino è una cosa decisamente positiva, probabilmente l'unica soluzione per porre fine a questa pandemia, un sollievo specialmente per le persone più vulnerabili e per tutto il sistema sanitario».


Cosa ne pensa, invece, della variante inglese del Covid-19? La preoccupa?
«La variante inglese no, non mi ha preoccupato molto...in generale ho smesso di preoccuparmi troppo per questo Covid, ho imparato ad accettare le restrizioni per il bene della collettività, i cambi di programma e, specialmente, a non perdere il mio senso di creatività che mi accompagna ogni giorno in questo periodo fatto di cambiamenti e incertezze».


Quando e come secondo lei si tornerà alla normalità? Come cambieranno i rapporti sociali dopo questo periodo?
«Spero che per l' estate 2021 si possa respirare di nuovo un clima più rilassato e che nessuno temi più di dare un abbraccio o un bacio. Questa pandemia credo sia di forte impatto specialmente psicologicamente per tutti noi, in modi diversi.  Molti nodi sono venuti al pettine, abbiamo avuto più tempo per noi stessi, ci confrontiamo spesso con la noia o la solitudine ed è una vera e propria prova di esistenza! In tanti ci siamo dovuti ri-inventare professionalmente, ci siamo riavvicinati all'amore per i nostri cari, all'essenziale e a quel senso di libertà e rispetto per la natura. Ne usciremo diversi da questa pandemia e spero più empatici ma è anche vero che spesso le persone tendono a dimenticare in fretta...».

© RIPRODUZIONE RISERVATA