Rieti, gravi minacce a un’avvocata, uomo condannato e dovrà risarcire anche il Consiglio dell’Ordine

Tribunale (Archivio)
di Renato Retini
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Sabato 5 Dicembre 2020, 00:10

RIETI - Precedenti del genere non sono frequenti e, tra i pochi da registrare, c’è quello di un’avvocata del foro di Rieti, pesantemente minacciata mentre stava curando la riconsegna ai legittimi proprietari di un appartamento affittato a una società perché era stato disdetto il contratto di affitto. 
Una prassi normale, come ne avvengono di continuo, trasformatasi però in un’aggressione al legale e al proprietario della casa, sfociata in una denuncia in questura e in un successivo processo per minacce gravi, conclusosi davanti al giudice monocratico Marinelli con la condanna dell’imputato a tre mesi di reclusione, con i benefici di legge, e al versamento di una somma a titolo di risarcimento danni alle parti civili (foto d’Archivio). Tra queste, ed è la novità, figura il Consiglio dell’ordine forense che nel 2017, in occasione del rinvio a giudizio da parte del gup di A.V.R., 38 anni, di Avezzano, sotto la presidenza dell’avvocato Luca Conti, deliberò di costituirsi parte civile al processo, assegnando l’incarico di tutela all’avvocato Francesco Tavani, mentre l’avvocata e il proprietario si erano affidati agli avvocati Stefano Marrocco e Alessio Nicolò. La decisione del direttivo aveva tenuto in particolare conto i gravi fatti che avevano impedito alla collega di portare a termine il mandato, condotte considerate una grave lesione del diritto all’inviolabilità di difesa.

Del resto, la minaccia indirizzata da A.V.R. nei confronti dell’iscritta («Se arriva mio fratello da Avezzano finisce male, lui è un tipo aggressivo e anche armato») era di quelle sulle quali non era possibile sorvolare, seppure le tensioni tra le parti all’atto di eseguire un provvedimento giudiziario sono sempre dietro l’angolo, anche per tutelare la categoria e lanciare un monito, affinché sia rispettato il lavoro costituzionalmente riconosciuto degli avvocati.

La vicenda
Una vicenda che aveva suscitato clamore nell’ambiente giudiziario reatino e che il Consiglio dell’ordine non aveva inteso lasciar correre. Al processo sono state ricostruite le fasi della pesante aggressione verbale subita dall’avvocata, costretta a un certo punto a chiedere l’intervento della polizia per difendersi, causata dal legittimo rifiuto da parte della professionista di far firmare il verbale di rilascio dell’immobile a una persona diversa da quella che aveva sottoscritto il contratto in qualità di legale rappresentante della società affittuaria. Diversamente, l’avvocata avrebbe violato la legge, ma nonostante le spiegazioni ricevute l’uomo l’aveva minacciata rivolgendogli le frasi che gli sono costate la condanna.

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