Fara Sabina, canile: il Comune
revoca l'affidamento

Un cane in un canile
di Raffaella Di Claudio
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Martedì 3 Ottobre 2017, 15:21
RIETI - Detto, fatto. Il Comune, ha revocato ieri, alla Argo srl di Matera, l'affidamento del servizio di ricovero e mantenimento dei cani randagi. Un provvedimento che, come già annunciato dal responsabile del canile, Massimo Locapo, sarà impugnato e portato all'attenzione della Procura della Repubblica, nella convinzione, che sia «totalmente illegittimo». Alla base della revoca c'è la decisione della giunta Basilicata di non trasferire i cani a 500 chilometri di distanza, nonostante l'Ente fosse a conoscenza dell'ubicazione del canile, avendolo invitato a partecipare alla gara d'appalto. «Siamo di fronte all'ennesimo atto di forza dell'amministrazione Basilicata, che in questo momento di difficoltà, produrrà un nuovo contenzioso legale - tuona Danilo Maestri di Fara bene comune. - Si sta revocando un servizio di cui l'Ente non si è mai curato, visto che dal 2012 ad oggi le guardie ambientali hanno effettuato un unico controllo nel 2014. Non va meglio sul profilo delle adozioni: 4 nel 2014/2015 e 8 nel biennio successivo, a seguito dell'introduzione da parte del Comune dell'incentivo di 300 euro, per scendere a 0 negli ultimi due anni». E il fatto che la breve distanza tra Fara Sabina e l'attuale canile di Stroncone sia vantaggiosa in termini di adozioni? «Totalmente infondata, visto continua il consigliere che sono stati affidati solo 12 cani in 4 anni, mentre a Matera ne affidano ogni anno circa 140. A riprova del tanto decantato amore per i cani, l'amministrazione si è limitata - a stilare, a novembre 2015, una convenzione con l'associazione no Profit Animalia, rappresentata legalmente da un esponente dell'attuale maggioranza e un protocollo d'intesa, con varie associazioni animaliste, a luglio scorso, dopo l'aggiudicazione definitiva al canile di Matera». A peggiorare tutto, per Maestri, ci sarebbe che «il 30 settembre è scaduto l'ennesimo affidamento diretto al canile di Stroncone e ad oggi non vi è traccia né del bando per la nuova assegnazione né dei soldi in bilancio per pagare le proroghe del servizio».
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