«Al netto della polemica politica, resta una gestione fin qui assai lacunosa - dice Michele Beccarini (Udc) - è necessario che la commissione si riunisca più spesso e che il tema sia affrontato in maniera organica, visto l'enorme patrimonio in termini di impianti sportivi che ha il Comune e le contraddizioni del regolamento. Le società vanno messe nelle condizioni di fare interventi anche importanti di manutenzione se non vogliamo ritrovarci con strutture fatiscenti». Andrea Sebastiani (Noi per Salvini) sottolinea la «solitudine» dell'assessore Di Fazio in questa operazione di «recupero crediti» -
«Dove sono sindaco e assessore al Bilancio? Eppure questi 350 mila euro non sono solo mancati incassi, ma anche soldi già spesi e perciò da coprire» - e le contraddizioni con cui si è mossa fin qui l'amministrazione: «Penso al caso del Rieti Calcio, a cui nel marzo 2014 l'allora assessore Mezzetti promise un uso dello stadio libero da gravami salvo essere poi smentito dai dirigenti a fronte dell'imperativo di impianti a costo zero per il Comune. Ora la società è esposta per una cifra importante ma, alla luce dell'atto notarile con cui è passata di mano, non è Fedeli il debitore, ma il suo predecessore Palombi e il suo successore Curci». Ci si riaggiorna tra un mese, con Di Fazio che, nel frattempo, dovrà mettere ordine nei conti e nei rapporti tra comune e società.