Rieti, coronavirus, i nove punti
di Conflavoro Pmi Lazio
per sostenere il turismo

Rieti, coronavirus, i nove punti di Conflavoro Pmi Lazio per sostenere il turismo
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Giovedì 16 Aprile 2020, 11:38
RIETI - Conflavoro Pmi Lazio ritiene di vitale importanza per l’intero territorio Laziale, che vengano eseguiti interventi immediati e concreti a sostegno del comparto turistico vista l'emergenza coronavirus.

«Due sono a nostro giudizio gli elementi fondamentali sui quali imperniare l’intera azione sia da un punto di vista economico che politico - si legge nella nota - Il primo è legato ovviamente al dato sanitario e scientifico, della cui futura consistenza è al momento difficile dare una concreta prospettiva in guisa che risulterà indispensabile avere una massima duttilità e flessibilità operativa al fine di non rimanere indietro rispetto alle esigenze che dovranno essere affrontate. Il secondo è quello di poter sviluppare una stagione turistica la quale sia assolutamente garante della salute pubblica ed individuale ma che nel contempo, all’interno di questi parametri, possa consentire alle aziende impiegate in questo settore di poter svolgere la loro attività».

Le azioni necessarie secondo Conflavoro Pmi Lazio

a) Emissione di un’ordinanza del Presidente della Regione Lazio la quale, conformandosi a quanto già fatto in altre Regioni – vedasi Emilia Romagna, Lazio ed a breve in Toscana – conceda la possibilità a chi gestisce una struttura a prevalente uso stagionale, di poter svolgere quei piccoli e medi lavori di manutenzione che consentano, al momento in cui ciò sarà possibile di aprire l’attività. Riteniamo massimamente urgente questa azione e la connessa emanazione del provvedimento.

b) Il Dl liquidità n.23 dell’8 aprile scorso all’art. 30 disciplina il credito d’imposta per quanto attinente alle spese di materiale necessitante a sanificare od a rendere sicuro un ambiente. Sarebbe secondo noi corretto, un intervento della Regione che ampli il novero degli incentivi con totale detrazione della parte contributiva anche alle spese del personale che le aziende assumeranno per assolvere determinati oneri legati all’emergenza. Ci riferiamo a quei soggetti che le strutture avranno necessità di assumere, al fine di svolgere mansioni legate non alla stretta attività turistico – ricettiva – ristorativa ma, al controllo od intervento in ambito di sanificazione e sicurezza degli ambienti di lavoro. Troviamo corretto che tali maggiori oneri per le attività siano totalmente decontribuiti e la parte retributiva portata in credito d’imposta.

c) Utilizzo immediato delle risorse liberate dallo sblocco dei vincoli del patto di stabilità con uso diretto ai fini di sostegno, incentivo e promozione del turismo. Urge un’azione adesso, immediata, in questo ambito perché farla a giugno potrebbe essere già tardi. Dunque che la Regione investa parte delle risorse sopra indicate, per sostenere le imprese turistico ricettive e promuovere il turismo nel Lazio nei limiti di quanto, ovviamente, la situazione sanitaria consentirà.

d) Ovviamente occorrono interventi anche in materia di economia diretta delle imprese, perché i prezzi non potranno verosimilmente essere più quelli dell’anno scorso considerato in logica che l'appetibilità del bene e la richiesta, 2 fattori economici che fanno appunto l’ordine della domanda, sono attualmente mutati. Dunque servirà, per compensare da un lato il minor afflusso turistico e dall’altro la probabile discesa dei prezzi, un immediato abbassamento da parte di Comuni e Regione delle tasse e tributi di loro competenza, riferendoci ad Ici, Cosap, Tari, Demanio ed ogni altra imposizione a carico delle aziende. Questo è necessario per dare appunto bilanciamento al lucro cessante che ogni attività avrà sicuramente in questo anno.

e) Proporre anche mediaticamente la logica di un turismo sicuro, cioè dare l’immagine – che sia fondata sulla certezza del fatto – che nel Lazio si può trascorrere una vacanza senza rischi, con il rispetto di tutto quanto imposto dalle Leggi vigenti, in un ambiente meraviglioso ed a prezzi confacenti alle attuali condizioni di mercato. In questo senso servirà fare cartello tra le imprese di un medesimo territorio multi settorializzate (ristoranti, alberghi, strutture ricettive in genere), facendo appunto passare l'immagine di Confederazione Nazionale Piccole e Medie Imprese poter fare un turismo sicuro contestuale al piacere della vacanza. Ad oggi, l’immagine dei social e dei media è tutto, e dunque sia micro aree turistiche che tutta la Regione Lazio, dovranno investire in questi ambiti per un immediato risalto alla proposta turistica nei termini e modi richiesi dalla odierna comunicazione “di massa”.

f) Approntare a livello informatico e cartaceo, modelli esplicativi delle condotte che saranno doverose ed obbligatorie. In quest’ottica invitiamo da subito la Regione Lazio, ad interpellare il Governo affinché al momento dell’uscita delle disposizioni che disciplineranno il passaggio alla fase 2, ci sia un immediata e contestuale uscita dei decreti ministeriali di dettaglio, al fine di non far perdere altro tempo, preziosissimo come non mai, nell’approntare le misure necessarie.

g) Rendere obbligatorio uno strumento di turismo digitale e smart destination, al fine di creare su base regionale e locale, lo sviluppo di modelli come Tourism&Convencion Bureau; un modello di forte incentivazione dove più soggetti, quali anche le agenzie di viaggio, potrebbero concorrere al miglioramento delle offerte territoriali, puntare su incoming e rendere obbligatorio su tutti i portali istituzionali l’incentivazione turistica.

h) Incentivare i cittadini italiani, a destinare il loro tempo libero nelle attività riguardanti la vacanza; la ristorazione; le attività ricreative in generale, in Italia, nelle nostre regioni con Tassa di soggiorno ridotta, una sorta di “bonus turismo italiano”.

i) Si ritiene necessaria una deroga, al consolidato principio in forza del quale le difficoltà economiche del debitore, ancorché gravi, non possono esonerarlo da responsabilità ai sensi dell’art. 1218 c.c.. Fino ad ora la possibilità di modificare il canone di locazione è interamente demandata alle parti: a nostro avviso, è necessario un intervento “ex lege” da parte delle autorità governative, che possa facilitare le modifiche sui patti sociali tra conduttore e locatario, anche attraverso finanziamenti a fondo perduto a copertura di una parte o dell’intero canone di locazione.

«Sperando di essere utili e certamente contestuali alla causa del lavoro e del turismo nel Lazio - conclude la nota - ed altrettanto certi che quanto da noi proposto, potrà avere valenza effettiva, solo se ci sarà un Confederazione Nazionale Piccole e Medie Imprese cogente rispetto di tutte le regole, poiché diversamente, si andrebbe solo incontro all’ennesimo fallimento di ogni prospettiva di crescita. Noi ci crediamo, noi ci siamo».
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