Coronavirus, Comune di Rieti:
«Mortalità in linea con gli anni
precedenti». La replica di Nome

Coronavirus, Comune di Rieti: «Mortalità in linea con gli anni precedenti». La replica di Nome
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Giovedì 7 Maggio 2020, 13:07 - Ultimo aggiornamento: 14:47

RIETI - Nell’ottica della massima trasparenza, si comunicano di seguito i dati dell’Ufficio servizi demografici del Comune di Rieti, relativi alla mortalità per i periodi 1 gennaio – 31 marzo e 1 gennaio – 30 aprile degli anni 2020, 2019, 2018 e 2017. Si evidenzia che il primo trimestre dell’anno è proprio il periodo preso in considerazione dall’Istituto Superiore di Sanità per il recente rapporto prodotto sull’impatto dell’epidemia Covid-19 sulla mortalità della popolazione italiana.

Periodo 1° gennaio-31 marzo

2020: 169 decessi

2019: 178 decessi

2018: 137 decessi

2017: 165 decessi

Al fine di diradare ulteriormente polemiche artatamente sorte nelle ultime ore circa i dati diffusi dall’Ente nei giorni scorsi, si comunicano anche i dati comprensivi del mese di aprile.

Periodo 1° gennaio-30 aprile

2020: 228 decessi

2019: 226 decessi

2018: 179 decessi

2017: 212 decessi

«Questi ulteriori dati dimostrano come vi sia qualcuno interessato a gettare ombre su un sistema di tutela socio-sanitaria che finora ha retto – dichiara il Sindaco di Rieti, Antonio Cicchetti – Precedentemente abbiamo comunicato i decessi del periodo ottobre-marzo degli ultimi anni semplicemente perché, storicamente, quello è il periodo dell’anno in cui si registra il maggior numero di morti e perché nei mesi di novembre e dicembre 2019 si era diffusa una forma di polmoniti virali a cui i medici di famiglia non riuscivano a trovare spiegazione. Qualcuno, in desolante solitudine per la verità, con toni saccenti e tentando di ironizzare, ha provato a dare una lettura che gettasse ombre sul Comune e gli altri attori istituzionali del territorio».

«Ora forniamo questi nuovi dati, riferiti allo stesso periodo dell’anno preso in considerazione dall’Istituto Superiore di Sanità - prosegue Cicchetti - E’ il caso di mettere definitivamente fine a polemiche pretestuose, infondate e offensive per tante componenti del sistema locale che hanno fatto e stanno facendo tutto il possibile per contrastare gli effetti della pandemia. Emerge sempre più marcatamente il sospetto che taluni vogliano in ogni caso e per forza dipingere Rieti a tinte fosche. Questa volta, come in altre occasioni, dobbiamo, invece, mostrare orgoglio e rivendicare la tenuta del sistema locale. Spiace per i pochi soliti noti che, a forza di evocare scivoloni altrui, sono caduti sulla più classica buccia di banana».

La replica di Nome Officina Politica

Nome Officina Politica ha contribuito con analisi approfondite, critiche e precise domande, a verificare la correttezza e la trasparenza dei numeri dell’epidemia nel reatino comunicati dalle autorità.

Senza numeri accurati non può esistere un piano serio per la cosiddetta fase due.

Abbiamo evidenziato incongruenze, distorsioni e carenze (che ancora persistono), man mano che i numeri venivano comunicati da diverse fonti. La Asl prima ci ha accusato di essere dei “mediocri nella scala valoriale”, ora di essere “pseudoepidemiologi”: non intendiamo scendere a questo becero livello di discussione e preferiamo non ribattere.

Lasciamo ai reatini, sulla base di queste dichiarazioni, giudicare quale sia il livello professionale e culturale del management che gestisce la nostra (sì, nostra) sanità, anche e soprattutto al di là dei numeri.

Infine, in merito al commento del nostro sindaco sulla stampa locale, dove ci accusa di aver provato a gettare ombre sul Comune e sulla Asl, ci teniamo a precisare che, nella nostra “desolante solitudine”, ci siamo purtroppo anche riusciti.

Mentre lui, nella desolante compagnia della Asl, non è riuscito nemmeno a fare una sottrazione, evidenziando almeno quanti morti nel Comune di Rieti ci sono stati nel mese di aprile (primo mese significativo della crisi Covid a Rieti), in barba alla trasparenza.

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