RIETI - L’ultima spiaggia è un alloggio nel complesso Ater di Talocci. Nel giorno numero 63 del calvario di Elisabetta, ventenne affetta da tumore cerebrale al quarto stadio, che vive in una casa popolare piena di muffa e umidità a Corese Terra, le istituzioni hanno individuato una soluzione da sottoporre all’attenzione della famiglia. Si tratta di un appartamento ampio, ma da ritinteggiare, nel complesso Ater di via Farense, nella seconda frazione di Fara Sabina. La proposta è scaturita al termine di una riunione organizzata dal sindaco di Fara Sabina, Roberta Cuneo e dal vice e delegato ai Servizi sociali, Simone Fratini, alla quale hanno preso parte rappresentanti di Ater, Asl e prefettura di Rieti per analizzare tutte le opzioni, tese a porre fine ai disagi di Elisabetta e della sua famiglia: costretti in un alloggio non idoneo dal punto di vista igienico sanitario. La Asl, dopo un sopralluogo il 1° marzo, il 9 dello stesso mese ha inviato al sindaco di Fara Sabina e all’Ater la richiesta urgente di emissione di un’ordinanza per individuare un’alternativa a quella casa dove il nucleo non può permanere.
I passaggi. I medici che seguono la ragazza hanno sottolineato più volte l’impossibilità per Elisabetta di vivere lì: i suoi movimenti sono ridotti a zero, ha bisogno di ossigenoterapia e di un letto antidecubito, ma il funzionamento dei macchinari è reso difficile da un impianto elettrico precario, danneggiato dalla muffa.