Cantalupo saluta il benefattore inglese William Bolton

William Bolton
di Samuele Annibaldi
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Venerdì 5 Marzo 2021, 18:04

RIETI - Si sono svolti oggi a Cantalupo i funerali di William Bolton, cittadino onorario e benefattore innamorato della Sabina. Originario della Gran Bretagna, William Bolton, tra i massimi esponenti del famosissimo gruppo assicurativo londinese Lloyd’s, si era trasferito nelle campagne della Sabina tiberina prima e poi aveva acquistato appezzamenti di terreno anche a Cantalupo.

Uno di questi racchiudeva uno dei luoghi di culto più antichi e caro alla cittadinanza cantalupana, la chiesa di Sant’Adamo. William Bolton malgrado non avesse particolari legami con la Sabina e con Cantalupo luoghi dei quali si era però innamorato giorno dopo giorno, non ci ha pensato su due volte ed ha donato, senza ricevere nulla in cambio, la Chiesa di Sant’Adamo all’amministrazione comunale che successivamente ha provveduto al suo restauro.  Oggi i funerali nella sua Cantalupo dove verranno custodite le ceneri con le esequie svolte in forma privata, e non poteva essere diversamente, proprio nella chiesa di Sant’Adamo.

Il sindaco Paolo Rinalduzzi ha poi lasciato sui social un toccante ricordo dell’uomo ringraziandolo ancora a nome proprio e dell’intera comunità di Cantalupo.

Il Ricordo

“Seppure nella triste circostanza dell'ultimo saluto, rendere omaggio a Mr. Bolton dentro la "sua" Sant'Adamo, è stata una delle cose più naturali ed emozionanti che abbia mai fatto da quando svolgo la funzione di Sindaco. Dentro un tempo in cui l'egoismo e la diffidenza rappresentano ancora la forma più pericolosa di contaminazione umana, ciò che insieme alla sua famiglia è stato capace di fare per Cantalupo, per una comunità che neppure gli apparteneva, è stato un esempio raro di grande generosità disinteressata.

Mentre scrivo questo pensiero, con lo sguardo affogato negli occhi un pò appannati, sul display si sovrappone l'immagine di una chiamata a cui qualche settimana fa non ho potuto rispondere, forse l'ultima occasione per poterlo salutare, per poterlo ringraziare di nuovo a nome dei cittadini che ho l'onore di guidare e che non finiranno mai di ringraziarlo per il dono che porta inciso il segno del suo passaggio nella Sabina che tanto ha amato. Ma non mi stupirebbe affatto immaginare che invece volesse farlo lui, di nuovo lì ancora a ringraziare noi, capovolgendo le cose e il senso della nostra gratitudine, come nel giorno in cui gli abbiamo conferito la cittadinanza onoraria (nella foto l'immagine della cerimonia), un atto dovuto e voluto, che oggi, più che mai, ci rende orgogliosi. Per conto nostro, continueremo ad annaffiare le radici di un albero dal quale ognuno potrà sempre cogliere un frutto, come a ricordare quel calore umano in puro stile english che abbiamo potuto conoscere e che non dimenticheremo. Nel vuoto del silenzio che segue una scomparsa, c'è sempre un simbolo, un suono che richiama alla vita e al ricordo, così, ad ogni rintocco della "sua" campana, dell'ultimo regalo che ci ha voluto fare, ci ricorderemo di lui e di quella mattina di primavera di qualche anno fa che tanto ci fece sorridere e che finalmente lo rese soddisfatto: dopo tanti tentativi la campana era tornata a suonare! Buon viaggio William, buon riposo Mr. Bolton, tante tante grazie!”

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