Rieti, il “Bambin Gesù” alza bandiera bianca. Da giugno si chiude

Istituto Bambin Gesù
di Raffaella Di Claudio
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Domenica 5 Marzo 2023, 00:10

RIETI - A giugno l’istituto Bambin Gesù chiuderà definitivamente i battenti. La storia della scuola simbolo del centro storico di Rieti si è conclusa con una mail, inviata a tutti i genitori degli iscritti, nella mattinata di ieri dall’indirizzo ufficiale dell’istituto scolastico paritario, dopo lo svolgimento, nel pomeriggio di venerdì, di un lungo e difficile incontro tra la dirigenza e le famiglie degli alunni. 
«Cari genitori - recita il testo della mail sottoscritta da Fabio Porfiri, rappresentante legale della Promis, impresa sociale che gestisce la scuola, e dalla coordinatrice didattica Stefania Santarelli - come anticipato per le vie brevi a quanti hanno partecipato alla riunione del 3 marzo sono circa 20 le famiglie che hanno iscritto i propri figli all’istituto Bambin Gesù per il prossimo anno scolastico. Vi comunichiamo con profondo rammarico che il numero non è sufficiente a sostenere l’impegno dell’impresa sociale Promis. Con l’accompagnamento della Diocesi di Rieti, la società garantirà il funzionamento dell’istituto e le lezioni fino alla conclusione del corrente anno scolastico. Promis ringrazia il vescovo Vito per l’attenzione che la Chiesa rivolge all’istruzione e all’educazione dei giovani, i docenti, il personale e le suore Oblate del Bambino Gesù per l’impegno costante e la professionalità, tutte le famiglie per la preferenza accordata all’istituto in questi anni. Ai bambini - scrivono a conclusione Porfiri e Santarelli - l’augurio di un percorso scolastico sereno e pieno di soddisfazioni». 
È un epilogo doloroso per le famiglie che di generazione in generazione hanno scelto la scuola, diretta fino a due anni fa dalla congregazione delle suore Oblate del Bambino Gesù, quale luogo per formare i propri figli. L’istituto, comprendente primaria e infanzia, è poi passato sotto la guida dell’impresa sociale Promis, presieduta da Fabio Porfiri e con Davide Fabrizi alla vicepresidenza. La fine dell’istituto genera profonda tristezza e instilla preoccupazione per le sorti del personale scolastico, la cui competenza ha permesso all’istituto di entrare nei cuori di tante famiglie reatine. Anche loro, i dipendenti, da giugno saranno costretti a reinventarsi un futuro professionale. 
La scorsa settimana, Il Messaggero aveva raccolto le segnalazioni di diversi genitori circa l’aumento vertiginoso delle rette annuali, passate da 350 euro a duemila euro e tentato più volte senza esito di ottenere un riscontro dal presidente di Promis, Porfiri. 
La comunicazione degli aumenti, come hanno fatto sapere le famiglie, era arrivata nei mesi scorsi, sempre tramite mail, e l’impresa aveva giustificato la rimodulazione con la crescita dei costi di luce e gas e con l’esaurimento dei fondi Covid per le scuole stanziati durante la pandemia e dei finanziamenti del terremoto. Di fronte a quello scenario, le famiglie si sono viste costrette a prendere decisioni diverse non riuscendo a sostenere rette diventate sei volte più care. Così a gennaio la maggior parte ha iscritto i figli in altre scuole pubbliche, privilegiando la scuola Marconi-Sacchetti Sassetti dove a settembre prossimo confluiranno sezioni intere del Bambin Gesù.

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