Rieti, l'autismo per un albero in più
al Centro Sant'Eusanio

Rieti, l'autismo per un albero in più al Centro Sant'Eusanio
di Fabiana Battisti
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Mercoledì 25 Settembre 2019, 10:54
RIETI - La Comunità Laudato sì Rieti 1 si è costituita per volontà dei ragazzi con autismo del Centro Sant’Eusanio di Rieti. Il virtuoso messaggio di cura e rinascita del nostro creato è stato accolto e promosso proprio dalla onlus Loco Motiva, nello spazio diurno dedicato a persone adulte con patologie ascrivibili allo spettro autismo.

«È urgente affiancare ai processi di graduale conversione ecologica, azioni che portino rapidamente ad un abbassamento dei livelli di CO2 – questo sostiene il Vescovo di Rieti, Mons. Domenico Pompili dalla scorsa estate - una di queste azioni è molto semplice ed è alla portata di ognuno di noi. Per questo le Comunità Laudato sì, create insieme a Carlo Petrini di Slow Food, lanciano un appello a piantare alberi. Milioni, miliardi di alberi. Possiamo farlo oggi: non inciderebbe sui nostri stili di vita, avrebbe costi irrisori rispetto a qualunque altra alternativa e funzionerebbe sicuramente». 

 L'obiettivo è quello di raggiungere un albero per ogni italiano. Ben 60 milioni di alberi che dal loro primo istante di vita realizzano la mitigazione dei livelli di CO2 nell’atmosfera perché non esiste un pianeta B, come ripete anche il movimento globale dei giovani dello sciopero per il clima. Il momento di agire è adesso. 
E a questi giovani si sono uniti oggi anche i ragazzi autistici di Loco Motiva a Rieti, con la piantatura di un Gingko Biloba.

«I ragazzi autistici hanno scelto tra tanti proprio il Gingko Biloba – spiega Nunzio Virgilio Paolucci, Presidente della onlus Loco Motiva -  perché è un albero antichissimo le cui origini risalgono a 250 milioni di anni fa e per questo è considerato un fossile vivente. Il disastro immane provocato dal lancio della  bomba atomica su Hiroshima (1945), non ha impedito ad alcuni esemplari di ginkgo biloba di rimanere in vita. Sei di questi alberi sono rimasti miracolosamente in piedi, resistendo alle radiazioni e alle altissime temperature, divenendo, quindi, dei veri e propri monumenti alla vita. In una situazione di totale devastazione, l’immagine e la concretezza di questa pianta che si erge solitaria, nel deserto circostante, hanno trasmesso, da subito, un chiaro messaggio di Speranza. La pianta originaria dell’estremo oriente si caratterizza per l’incredibile longevità tanto che intorno ad essa è nata un’aurea di sacralità che l'ha resa nota anche come “albero della vita”».

L'albero della vita è un albero in più, un albero speciale.
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