Rieti, Angelucci, il futuro ingegnere
con la passione per la scrittura:
le emozioni de Il viaggio di Tito

Emiliano Angelucci
di Lorenzo Quirini
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Martedì 5 Luglio 2016, 13:51 - Ultimo aggiornamento: 13:53
RIETI - Un altro giovane reatino si fa strada in ambito nazionale ed il suo nome è Emiliano Angelucci, maturando del Liceo Scientifico “Carlo Jucci”che, grazie al suo romanzo “Il Viaggio di Tito”, è riuscito ad aggiudicarsi il primo posto al Premio Letterario “Carlo Piaggia” di Lucca.

Un lavoro eccellente quello di Emiliano, che è il frutto di varie passioni, come quella per la scrittura: “Scrivere per me è un piacere – dichiara il 19enne – Lo faccio solitamente di notte, quando ho la possibilità di sfogarmi e ragionare sulle cose che ho visto o ascoltato durante la giornata”. Anche l’interesse per la storia e l’amore per la natura sono state due importanti ispirazioni per il ragazzo, che incontra i suoi lampi di genio durante le passeggiate in campagna che spesso si concede.

Da tutto ciò nasce “Il viaggio di Tito”, che racconta le vicende del ladrone crocifisso alla destra di Cristo. La trama però, comprende anche altro, infatti come spiega il vincitore del premio: “La narrazione è giocata su due piani: la storia di Tito e la vita dell’ufficiale romano Terenzio, coprotagonista che ha avuto il compito di sorvegliare il ladrone mentre quest’ultimo attendeva la sua condanna, imprigionato nel palazzo di Pilato”.

Una lettura profonda e resa avvincente anche da vari riferimenti storici, ma che in realtà contiene più di qualche aspetto personale: “In qualche modo il viaggio di Tito è stato anche il mio – spiega Angelucci – Si tratta di un percorso che ho compiuto dal punto di vista esteriore, visitando realmente alcuni luoghi in cui si sviluppa la storia, che si trovano anche nella nostra città. Ho vissuto però il tutto anche da una prospettiva più profonda, mi sono infatti immerso nella narrazione cercando di definire il cambiamento che i personaggi subiscono all’interno del romanzo”.

Un altro lato da sottolineare nel testo è l’uso della prima persona, grazie alla quale il lettore è invitato a farsi una propria idea sui vari personaggi, aspetto che riempie di soddisfazione il giovane scrittore. Traguardo meritatissimo, che ha già fruttato una valanga di complimenti, anche dallo stesso sindaco di Rieti, Simone Petrangeli, che lo ha ricevuto e premiato in Comune. Nonostante questa emozionante esperienza, il 19enne ha altro in mente per il suo futuro: “Voglio laurearmi in Ingegneria e specializzarmi nello sviluppo sostenibile, ma comunque continuerò a scrivere”.
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