Amatrice, crollo palazzine ex Iacp in piazza Sagnotti nel sisma: «Carenze progettuali e omissioni»

Piazza Sagnotti
di E.F.
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Mercoledì 10 Febbraio 2021, 00:10

RIETI - Depositate dal giudice Carlo Sabatini le motivazioni della sentenza del processo per il crollo delle due palazzine gemelle ex Iacp di piazza Sagnotti ad Amatrice (18 le vittime). Ben 494 pagine per una circostanziata esposizione delle ragioni di fatto e di diritto sul convincimento che, a settembre, aveva portato il giudice monocratico del tribunale di Rieti a condannare tutti gli imputati, 5 in tutto, a 36 complessivi anni di carcere, accogliendo l’impianto accusatorio del pm Rocco Gustavo Maruotti, confermando nelle motivazioni la fondatezza e l’attendibilità della pubblica accusa. A partire dal sisma: «Una prima conclusione porta a ritenere indimostrata l’eccezionalità del sisma e a ritenere doveroso indagare sull’incidenza di altri fattori, dunque la verifica sull’eventuale concorso colposo di condotte umane». Condotte umane così introdotte: «Ulteriore concausa dell’evento sono state a parere del giudice le reiterate omissioni nelle procedure di verifica delle opere da parte dei pubblici funzionari che avrebbero potuto e dovuto rilevare i difetti, negare le autorizzazioni di loro competenza finanche solo disporre degli approfondimenti». E poi ancora: «precise carenze progettuali ed esecutive, in violazione di specifiche disposizioni di legge, e norme tecniche di costruzione sia stata concausa efficiente a determinare il crollo delle palazzine».

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