RIETI - L’Abbazia di San Salvatore Maggiore a Concerviano ha fatto da cornice al convegno di studi storici dedicato al ruolo del territorio reatino nel corso del Risorgimento. Un evento che ha trovato l’interesse di una buona cornice di pubblico, di tutte le età: circa 60 spettatori hanno ascoltato gli interventi di storici ed esperti dalla mattinata fino al primo pomeriggio di ieri.
Luogo di soggiorno per Garibaldi, terra di briganti e di confine tra il Regno delle due Sicilie e lo Stato Pontificio: tutto questo è valso a Rieti il titolo di “Città del Risorgimento”, una nomina su cui si riflette troppo poco, ma che ben simboleggia il forte legame della città con quel periodo storico.
«Sono rimasto piacevolmente sorpreso dall’affluenza di pubblico – commenta l’avvocato Gianfranco Paris, direttore del Comitato di Rieti dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano – è un buon segnale, è importante che la storia non rimanga nelle cerchie degli addetti ai lavori ma che venga divulgata a tutti, anche attraverso il contributo di appassionati come noi».
Da segnalare anche la presenza delle scuole medie Marconi-Sacchetti Sassetti, Pascoli e Santa Rufina-Cittaducale: gli alunni di quest’ultima hanno anche realizzato un documentario proiettato nel corso del convegno.
Una soddisfazione generale per gli enti organizzatori, lo stesso Istituto, l’ass.