PalaMalfatti sequestrato per mancanza di certificazione antincendio: indagato il sindaco Cicchetti, avviso di garanzia anche al patron del Real Rieti Roberto Pietropaoli

PalaMalfatti sequestrato per mancanza di certificazione antincendio: indagato il sindaco Cicchetti, avviso di garanzia anche al patron del Real Rieti Roberto Pietropaoli
4 Minuti di Lettura
Venerdì 17 Luglio 2020, 12:20 - Ultimo aggiornamento: 17:40

RIETI - Sigilli al PalaMalfatti da parte della Procura della Repubblica. Il palazzetto dove il Real Rieti ha disputato le sue gare interne del campoionato di calcio a 5 di serie A è finito nell'occchio della Procura per la mancata certificazione inerente le disposizioni di sicurezza antincendio, così come era avvenuto recentemente per il teatro Flavio Vespasiano.

Il sindaco Antonio Cicchetti è stato indagato per aver permesso la disputa delle gare, in assenza del certificato antincendio. Un avviso di garanzia è stato notificato anche al patron del Real Rieti, Roberto Pietropaoli che, secondo gli accertamnenti della Procura, risultava essere il presidente della asocietà di calcio a 5 nel momento della prima concessione dell'impianto del PalaMalfatti da parte della Provincia.

La posizione della Provincia. «Nella giornata odierna - ha comunicato poco fa il presidente della Provincia, Mariano Calisse - è stata resa nota la notizia del sequestro del PalaMalfatti. Mi è è stato notificato il verbale di sequestro del PalaMalfatti - spiega Calisse - nel quale sono stato indicato in qualità di custode. Sono stato colto di sorpresa, considerato che la struttura è sì di proprietà provinciale ma è stata data in concessione ed il sequestro è riconducibile a mancati interventi in merito all'agibilità dei locali da parte del soggetto concessionario.

Adesso, come giusto che sia, approfondirò la situazione nel dettaglio e considerando che la Provincia rientrerà a breve nuovamente in possesso come custode della struttura, ci impegneremo in breve tempo a risolvere i problemi legati all'agibilità, così da poter restituire il palazzetto dello sport alla cittadinanza».


Il Pd all'attacco. ​Sul sequestro del PalaMalfatti è intervenutoil Pd provinciale con una mota: «Dopo aver toccato il fondo, la giunta Cicchetti non sembra ancora soddisfatta e pare intenzionata ad iniziare a scavare per seppellire una città ostaggio dell’approssimazione di amministratori arroganti e inadatti. Non bastava l’umiliazione dei pignoramenti, e così dopo il danno del sequestro del teatro Flavio Vespasiano oggi arriva l'ennesima beffa per i reatini, il PalaMalfatti che, seppur di proprietà della Provincia, è stato sequestrato anche a causa, secondo la Procura, dell’operato non propriamente lineare del sindaco Cicchetti.

Rieti non merita tutto questo. Rieti in questi tempi difficili ha bisogno di una classe dirigente capace di programmare il futuro e non di un sindaco e di una maggioranza incapace di gestire l'ordinaria amministrazione. Il centrodestra reatino, torniamo a ripeterlo, dovrebbe avere un sussulto di dignità e farsi da parte perché su questa questione, se verranno dimostrate responsabilità del sindaco Cicchetti, vede coinvolto anche il presidente della Provincia Calisse che non può cavarsela facendo finta di cascare dalle nuvole dicendo di non sapere nulla scaricando come abitudine la colpa su altri. Chi governa ha l'onore e l'onere di vigilare e gestire al meglio il patrimonio che la comunità gli affidato senza scuse e senza distrazioni».

I gruppi del centrosinistra.  Sulla vicenda sono intervenuti anche i gruppi di opposizione consiliare del centrosiniustra in Comune. «In riferimento alla vicenda del Palamalfatt - si legge in una nota - per la seconda volta e per identico costume, il sindaco Cicchetti è risultato inquisito dall'autorità giudiziaria. Senza naturalmente produrre particolari sforzi interpretativi, risultano evidenti le cause che hanno prodotto il secondo "inciampo" del sindaco.
Da un lato la propria, antica, tendenza alla reazione allergica nei confronti delle regole, le quali in democrazia si fondano su un potere diffuso, policentrico, non certamente monocratico ed assoluto. Da un altro lato la propria naturale vocazione di arcaico amministratore di "provincia", a suo agio con la gestione in "presa diretta", pienamente estranea all'evoluta complessità imposta dall'attuale governo di una città capoluogo. Tutto ciò, purtroppo, al di là di valutazioni critiche oggettivamente riscontrabili, sta producendo tristi conseguenze per la nostra comunità.

L'ultimo episodio si affianca al sequestro del Teatro, alla chiusura della casa di riposo Manni, alla chiusura dell'InformaGiovani, al pignoramento dei beni immobili comunali, all'abbandono del mattatoio, alla liquidazione di Sogea, alla vendita delle farmacie Asm, alla ventilata uscita dall'università..... A questo punto, l'unica considerazione rimasta da fare è che, pur considerando l'originaria sensibilità dell'attuale sindaco per la cura e l'espansione dei cimiteri comunali, mai avremmo potuto immaginare che arrivasse a trasformare in cimitero l'intera città».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA