Mazzette al cimitero, il dipendente
comunale arrestato fa scena muta
davanti al giudice che lo interroga

Mazzette al cimitero, il dipendente comunale arrestato fa scena muta davanti al giudice che lo interroga
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Giovedì 21 Maggio 2020, 01:07 - Ultimo aggiornamento: 13:56
RIETI - Si è avvalso della facoltà di non rispondere il dipendente comunale, Daniele Di Genova, finito ai domiciliari lo scorso 13 maggio per una presunta vendita di due loculi presenti nel cimitero monumentale di Rieti in via Angelo Maria Ricci. Nei suoi confronti la Procura (pm Lorenzo Francia) ha configurato l’ipotesi reato di istigazione alla corruzione commessa da incaricato di pubblico servizio. Ieri davanti al giudice Riccardo Giovanni Porro il 57enne reatino, assistito dall’avvocato di fiducia Cristian Baiocchi, si è avvalso del diritto della facoltà di non rispondere. L’ex vigile urbano era stato colpito dall’applicazione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Rieti. Secondo le indagini condotte dalla Mobile avrebbe tentato di vendere a un ispettore di polizia – per una somma stabilita in 300 euro – due loculi siti nel cimitero dei quali, verosimilmente, si erano perse nel tempo le tracce della proprietà. Ciò in cambio di denaro e della restituzione di altrettanti loculi del cimitero di Vazia che sarebbero poi stati venduti ad acquirenti già interessati, secondo modalità e procedure che non sarebbero contemplate dal regolamento comunale di polizia mortuaria e per questo motivo finite sotto la lente della Procura.
Le indagini della Mobile reatina sono ora focalizzate anche sul materiale documentale acquisito relativo ad atti, concessioni e pratiche cimiteriali a partire da alcune documentazioni acquisite in sede di indagine e giudicate dagli investigatori artatamente contraffatte al fine di attestare il possesso dei loculi del cimitero reatino. Diversi gli aspetti da chiarire nei confronti del dipendente comunale in una vicenda ora al vaglio dell’autorità giudiziaria.
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