Sequestrato il “cimitero” degli elettrodomestici

La discarica scoperta a Civita Castellana
di Maria Letizia Riganelli
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Mercoledì 3 Aprile 2024, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 20:10
Scoperto il cimitero abusivo degli elettrodomestici. Accatastati, uno sopra l’altro, tonnellate di rifiuti speciali e 166 tra lavatrici e forni ormai in disuso. I militari delle fiamme gialle di Civita Castellana nei giorni scorsi hanno sorpreso un uomo intento a scaricare e accatastare centinaia di vecchie lavatrici e decrepiti forni in un’area a cielo aperto in assenza dei prescritti titoli abilitativi ed adempimenti documentali. «L’attività di servizio - spiegano le fiamme gialle - si inquadra nell’ambito di un programma di accurato e costante monitoraggio del territorio della provincia predisposto dal comando provinciale di Viterbo finalizzato alla repressione degli illeciti che determinano l’inquinamento del suolo dell’ambiente». La pattuglia delle fiamme gialle in servizio di perlustrazione ha beccato in flagranza di reato il responsabile che, incurante degli obblighi di legge, stava depositando sul nudo terreno una lavatrice. L’elettrodomestico era stato posto di fianco ad un mucchio di ben 166 elettrodomestici dismessi, tra forni elettrici e lavatrici, costituenti rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. «Tutti gli elettrodomestici - spiegano ancora - erano completamente esposti alle piogge ed agli agenti atmosferici con grave pregiudizio per la matrice ambientale».
I finanzieri della compagnia di Civita Castellana hanno sottoposto a sequestro penale gli elettrodomestici, dieci quintali di rifiuti eterogenei tra materiali metallici e plasticosi, per un totale di 11 tonnellate di rifiuti abusivamente ammassati.
L’attività di servizio svolta dai militari si è conclusa con una denuncia alla Procura di Viterbo per il reato di attività di gestione non autorizzata di rifiuti.
Al soggetto sarà intimato l’obbligo di rispettare le prescrizioni atte allo smaltimento dei rifiuti secondo i crismi di legge.
«Le indagini - affermano ancora le fiamme gialle - sono tuttora in corso al fine di ricostruire la filiera dell’illecito ed irrogare eventuali sanzioni ad ulteriori soggetti coinvolti. La responsabilità penale dell’indagato, tuttavia, sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile. L’attività della guardia di finanza - concludono - a contrasto degli illeciti che minano l’integrità del suolo e del paesaggio mira alla salvaguardia del territorio e degli ecosistemi dall’inquinamento, nonché al recupero dei proventi illeciti maturati da chi perpetra comportamenti elusivi ed irriguardosi delle normative progettate a garanzia della legalità economica ed ambientale».
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