Verso le elezioni, «Rete Riformista»
dell'avvocato Italo Carotti si schiera
al fianco del candidato Paolo Anibaldi

Verso le elezioni, «Rete Riformista» dell'avvocato Italo Carotti si schiera al fianco del candidato Paolo Anibaldi
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Giovedì 1 Marzo 2018, 20:19 - Ultimo aggiornamento: 20:22
RIETI  - Il sostegno alla candidatura di Paolo Anibaldi, candidato alla Camera, nel collegio uninominale reatino, arriva anche da Rete Riformista, a Rieti rappresentata dall'avvocato Italo Carotti. L'avvocato Carotti ha scritto una lettera aperta alla cittadinazna, spiegando il perché del sostego a Paolo Anibaldi.

«E’ davvero difficile - scrive l'avvocato Carotti - iniziare questa lettera aperta all’amico e candidato Paolo Anibaldi. E’ difficile perché sono certo che di tante cose che vorrei dire e trasmettere a chi legge, qualcosa rimarrà certamente fuori. Difficile anche perché, allorquando l’associazione Rete Riformista Reatina (nata subito dopo le elezioni comunali del 2012 con una precisa missione culturale, prima ancora che politica) si è trovata a ragionare attorno alle candidature per le prossime elezioni politiche, l’orientamento iniziale non era dissimile da quello tenuto nel corso di tutta la vita associativa, vale a dire: ”Analizziamo, elaboriamo e proponiamo, ma senza parlare mai di persone, limitiamoci alle idee”.

Ma stavolta, oggi, qui ed ora, invece, non possiamo che parlare della persona. Già in passato, in realtà, Rete Riformista Reatina aveva espresso il proprio pubblico appoggio al dottor Paolo Anibaldi, in occasione delle parlamentarie del 2012, quando si trovò a competere, tra gli altri, con l’allora presidente della Provincia Fabio Melilli, risultato vincitore delle “primarie” del Pd ed eletto deputato nel corso dell’ultima legislatura (cui va riconosciuto il merito di aver tenuta alta l’asticella della rappresentanza del nostro territorio e di non aver fatto mancare mai il suo intervento nei momenti critici).

Perché di Paolo Anibaldi, in effetti, Rete Riformista Reatina può vantare di aver apprezzato e riconosciuto le profonde qualità umane e professionali in anticipo sui tempi della Politica che conta, precorrendo una valutazione unanime ed un consenso diffuso che sul suo “nome” circola e si percepisce. Come dire di no ad una persona del calibro di Paolo Anibaldi ? Con tutto il rispetto per gli avversari, questa volta Rete Riformista esce allo scoperto e si spende per il suo “pupillo” della prima ora e lo fa, si badi bene, non sciorinando le cose che il dottor Paolo Anibaldi ha fatto nel corso della sua carriera politica, professionale o semplicemente di impegno sociale: sarebbe facile, per chi scrive, ricordare a tutti che Paolo Anibaldi è uno stimato chirurgo da anni attivo presso l’Ospedale di Rieti, ritagliandosi una sacca di eccellenza nella sua branca medica; sarebbe facile continuare dicendo che Paolo Anibaldi è stato un apprezzatissimo sindaco del piccolo ma nodale Comune di Castel Sant’Angelo; sarebbe facile, ancora, ricordare che solo qualche settimana fa sedeva dietro la scrivania della Direzione sanitaria dell’Ospedale di Rieti, con incarico fiduciario dovuto al riconoscimento delle sue competenze finanche manageriali in ambito sanitario.

E ancora, sarebbe perfino superfluo ricordare che il dottor Paolo Anibaldi ha portato l’immagine di Rieti in campo nazionale, partecipando a competizioni sportive d’ogni tipo e trasmissioni su reti nazionali che hanno amplificato e data la giusta risonanza al suo impegno civile per quella disabilità che dall’età di 17 anni lo costringe su una sedie a rotelle. Una sedia a rotelle che sparisce dopo 10 minuti che lo si conosce, il dottor Paolo Anibaldi, la cui forza è sempre stata non tanto accettare ed in qualche modo, superare, i limiti evidenti della disabilità, quanto azzerarli, ponendo se stesso e l’interlocutore sullo stesso piano, annullando la “distanza” fisica.

No, oggi, per parlare al mio amico Paolo Anibaldi e per parlarvi di lui, non voglio parlare di quello che il dottor Paolo Anibaldi ha fatto in passato, ma di quello che mi aspetto che faccia nel prossimo futuro. Voglio parlarvi di quello che credo che potrebbe fare per la nostra Rieti qualora approdasse, come Rete Riformista si augura, alla Camera dei Deputati. Sono convinto che porterebbe con sé un po’ dei suoi difetti, un po’ della sua arroganza, forse anche per portare avanti battaglie del territorio che a volte rimangono senza padrini nelle stanze dei bottoni.

Sono convinto che la meticolosità con cui studia normative e si aggiorna sui campi che lo appassionano, la trasferirebbe per ipotizzare possibilità, scenari e soluzioni. Sono convinto che il rigore con cui approccia le questioni che lo agitano, lo userebbe per mantenere la schiena dritta, anche quando il “potere” Romano potrebbe fare bella mostra di sé e ostentare le sue lusinghe. Mi piace immaginarlo così, Paolo Anibaldi, mentre si districa tra i suoi numerosi cellulari per rispondere a tutti, per chiederti un parere, un’opinione, un consiglio, nella consapevolezza che ascoltare le idee degli altri sia la più proficua ed efficiente forma di arricchimento del pensiero.

E’ per questo, che oggi, alla vigilia del voto, Rete Riformista Reatina invita i reatini ad esprimere la propria preferenza per il dottor Paolo Anibaldi. Veniamo da settimane di campagna elettorale incentrata sui temi della paura: i Partiti ci spaventano, ci dicono che se dovesse vincere Tizio aumenterebbero le tasse, se vincesse Caio, invece, gli extracomunitari metterebbero a ferro e fuoco le nostre città, se infine vincesse Sempronio, ci ritroveremmo con un Governo direttamente selezionato dal carcere di Regina Coeli.

La paura è il tema preponderante di questa e, se vogliamo, di tutte le campagne elettorali. E’ proprio questo il motivo per cui quando andiamo a votare, oltre alla passione, al cervello ed a come ci alziamo la mattina, entrano in gioco altri fattori, non ultimo il tentativo di alleviare questa nostra paura. E allora riteniamo giunto il momento e raggiunta la maturità politica per capire che “guardando oltre” il colore politico di chi deputiamo a rappresentarci, dobbiamo fidarci ed affidarci a chi possa in qualche modo liberarci dalla paura del futuro. Meritiamo questo e Rieti merita Paolo Anibaldi.
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