Il Papa in Messico: non rassegnarsi al dominio di narcos, corruzione e violenza

Il Papa in Messico: non rassegnarsi al dominio di narcos, corruzione e violenza
di Franca Giansoldati
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Martedì 16 Febbraio 2016, 17:30 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 15:57

Morelia (Messico) - A Morelia, dove è iniziata la guerra tra i narcos, Papa Bergoglio davanti ai preti, alle suore, ai religiosi della diocesi chiede di non deporre la speranza. Cosa più sempre da dire che non da mettere in pratica. «La rassegnazione è una delle armi preferite dal demonio». E allora? La via da seguire è quella di vivere la difficile realtà con un atteggiamento propositivo, senza pensare «che si tratta di un sistema inamovibile. Che tentazione ci può venire da ambienti dominati molte volte dalla violenza, dalla corruzione, dal traffico di droghe, dal disprezzo per la dignità della persona, dall'indifferenza davanti alla sofferenza e alla precarietà?».

Papa Bergoglio continua a rincuorare una Chiesa che non sempre è stata capace di uscire dai propri rassicuranti confini per andare incontro ad una realtà inquietante, fatta di sequestri, uccisioni, lotta tra gang rivali. «Una rassegnazione che non soltanto ci spaventa, ci paralizza, ma ci trincera nelle nostre sacrestie». Francesco vuole una Chiesa in uscita, coraggiosa, capace di parlare alle periferie, a costo di mettere a rischio la propria sicurezza. Il cardinale di Morelia, Alberto Suarez Inda che ha subito lui stesso pesanti minacce dalla malavita organizzata, scuote la testa per fare capire ai religiosi presenti alla messa di condividere ogni parola. C'è bisogno di coraggio.  

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