Grillo: «Olimpiadi a Roma? No grazie»

Grillo: «Olimpiadi a Roma? No grazie»
3 Minuti di Lettura
Venerdì 9 Settembre 2016, 11:08 - Ultimo aggiornamento: 18:23

«Olimpiadi a Roma no grazie». Con questo titolo un post sul blog di Beppe Grillo detta la linea del movimento sui Giochi, al centro della polemica di questi giorni. Un'anticipazione dell'annuncio ufficiale che secondo indiscrezioni la Raggi farà a un evento organizzato in un impianto sportivo in periferia. Ieri l'amministrazione della sindaca ha fatto sapere che la decisione di non appoggiare la sfida olimpica é ormai presa. 

Il post sul blog di Grillo firmato dal presidente dell'Adusbef, Elio Lannutti, ribadisce alcune delle tesi a sostegno del no ai Giochi: «In un Paese divorato da corruzione ed illegalità, con il più imponente debito pubblico pari a 2.248,8 miliardi di euro, cresciuto con l’attuale Governo al ritmo di 5 miliardi al mese pari a 116.000 euro al minuto, una pesante ipoteca che grava sul futuro dei giovani, a chi e cosa servono le Olimpiadi di recente giudicate dal presidente Renzi: "fantastiche perché porterebbero soldi alle periferie", che secondo l’analisi di Gavin Poynter, professore di scienze sociali alla East London University e direttore del centro di ricerca universitario LERI, vengono: "spesso presentate come opportunità di rigenerazione per la città che li ospita, ma finiscono invece col diventare uno spreco di risorse pubbliche e un ottimo affare solo per le speculazioni private"?».

«Se le Olimpiadi o i mondiali, possono essere funzionali alle classi politiche ed economiche per appagare il delirio di onnipotenza di immarcescibili saltimbanchi e molti affari per gli imprenditori, - continua il post sul blog di Grillo, - i Giochi spesso vengono utilizzati per ipotecare il futuro dei giovani gonfiati di debiti e come potenti armi di distrazione di massa, con la finalità di offrire con lo spettacolo, ripreso in mondovisione da mass media e Tv che ne finanziano una minima parte dei costi, effimeri sollievi a condizioni economiche e sociali delle famiglie, che potrebbero essere momentaneamente appagate con le medaglie, prima di finanziare con le loro fatiche, i costosi apparati pubblici».

«Adusbef, impegnata da anni a diffondere politiche economiche sostenibili ed una riduzione del debito pubblico, che non ha condiviso notoriamente alcunché del governo tecnico presieduto dal senatore Mario Monti dalla fine del 2011, ritenne (e a maggior ragione oggi) ritiene sacrosanta la decisione di far rinunciare Roma alla candidatura delle Olimpiadi, per offrire un segnale di serietà e rigore nella gestione dei conti pubblici, per evitare che si possa continuare a giocare sulla pelle dei giovani, mentre il Paese non è ancora uscito dalla gravissima crisi economica, etica e morale che da anni lo perseguita».

L'annuncio ufficiale della Raggi è previsto per la prossima settimana o quella successiva quando terrà una conferenza stampa per comunicare la rinuncia di Roma Capitale alla candidatura olimpica. Il luogo dell'annuncio sarà una struttura sportiva da riqualificare, secondo quanto trapela, per lanciare il messaggio che i soldi vanno spesi a beneficio di tutti, iniziando dagli impianti di base. Ieri il deputato M5S e membro del direttorio nazionale M5S Alessandro Di Battista ha scritto su Facebook suggerendo «un No alle Olimpiadi da far tremare tutti i palazzi del potere».

© RIPRODUZIONE RISERVATA