«È verosimile - continua Moscovici - che il deficit strutturale dell'Italia aumenterà», e dopo aver valutato la manovra abbiamo «diverse risposte». Ma «la mia riflessione di stamattina è semplice: non abbiamo interesse a una crisi tra la Commissione e l'Italia». «Delle sanzioni sono teoricamente possibili, è previsto dai trattati ma io non sono nello spirito da sanzioni, non lo sono mai stato. Farò in modo, nel mio dialogo con le autorità italiane, che l'Italia resti nello spirito comune», ha aggiunto, ricordando che «pacta sunt servanda, le regole vanno rispettate, e queste regole non sono stupide: se il debito sale creiamo una situazione instabile».
E ancora: «Ci sono delle procedure: il 15 ottobre il bilancio italiano arriva nel mio ufficio, e in quel momento i miei servizi lo valuteranno.
Poi abbiamo diverse risposte: la prima, diamo l'ok; la seconda, cominciamo uno scambio con il Governo e gli diciamo che non va, che bisogna fare delle correzioni, che bisogna rispettare le regole; terza risposta, diciamo che non va per niente bene e respingiamo questo bilancio. È una possibilità che esiste nei nostri testi, e che non si è mai verificata finora», ha detto Moscovici.
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