Per l’impermeabilità dell’Editore di questo giornale a qualunque tentativo di blandizia o condizionamento. E per l’autonomia di una redazione che, proprio nei giorni in cui questo esponente del sottobosco vischioso che da decenni ruota attorno alla politica capitolina si muoveva, ha continuato a raccontare e a denunciare le opacità e le violazioni delle più elementari procedure di trasparenza sin dai primi mesi della attuale giunta Raggi. Come del resto ha fatto con i suoi predecessori. C’è solo una morale da trarne: con noi neanche ci provano.
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