Ebreo ortodosso non vuole sedere vicino a una donna in aereo: lei chiede 11mila euro di risarcimento

Ebreo ortodosso non vuole sedere vicino a una donna in aereo: lei chiede 11mila euro di risarcimento
di Antonio Bonanata
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Domenica 28 Febbraio 2016, 12:30 - Ultimo aggiornamento: 29 Febbraio, 13:44
Renee Rabinowitz è un’avvocatessa di 81 anni. Se qualcuno le avesse detto che sarebbe stata vittima di uno spiacevole episodio di discriminazione sessista, oltretutto in uno dei luoghi più impensabili, probabilmente non ci avrebbe creduto.
La donna, in viaggio su un volo Newark-Tel Aviv operato dalla compagnia di bandiera israeliana, la El Al, si è vista rivolgere dal personale di bordo la bizzarra richiesta di cambiare posto: un ebreo ultraortodosso si rifiutava di viaggiare accanto a lei solo perché donna. Le hostess le hanno gentilmente chiesto di spostarsi, proponendole un posto “migliore”, più vicino alla prima classe. L’avvocatessa Rabinowitz ha accettato a malincuore, definendo la richiesta “sessista”. Ha poi raccontato la disavventura al New York Times, senza nascondere tutto il suo dispiacere: «Nonostante i risultati raggiunti, e anche la mia età lo è, mi sono sentita sminuita. Se penso a chi sono oggi, a dove sono arrivata, una donna anziana, educata, che ha girato il mondo… e poi un ragazzo qualsiasi decide che non posso sedermi accanto a lui… perché?».

In un comunicato, la compagnia israeliana ha difeso il suo staff, sottolineando il fatto che il personale è impegnato in prima linea tutti i giorni con un’ampia varietà di passeggeri, con differenti credenze e comportamenti. “In cabina – si legge nel documento – il personale riceve svariate richieste e cerca di soddisfarle il più possibile, avendo come obiettivo la partenza in orario del volo e l’arrivo di tutti i passeggeri alla loro destinazione, come da orari indicati”. Ora l’Israel Religious Action Center, un comitato che si occupa di promuovere e difendere i diritti civili nella società israeliana e che si era già imbattuto in simili casi, con protagonisti una compagnia di autolinee e il ministero dei trasporti, ha preso in carico anche il caso della signora Rabinowitz.

Lei chiede 50 mila shekel di risarcimento: sono oltre 11mila euro, la società gliene offre 200 come sconto sul prossimo volo. «Mi dico: sono una donna anziana, laureata, ho girato il mondo e un uomo qualsiasi può decidere che non posso sedermi vicino a lui.
E’ stato mortificante», ha dichiarato.


I membri dell’associazione fanno sapere che si è registrata una crescente tendenza, da parte di uomini ultraortodossi, a rifiutarsi di sedere accanto a una donna sugli aerei, cosa che provoca non pochi ritardi o cancellazioni. Due anni fa la sociologa Elana Sztokman raccontò l’esperienza che aveva dovuto subire su un volo per Israele, quando un uomo non aveva accettato di sedere accanto a lei, proprio come è avvenuto di recente alla Rabinowitz. La sociologa israeliana aggiunse che la vicenda era stata particolarmente fastidiosa e che, ironia della sorte, le era capitata proprio quando stava tornando in patria per presentare il suo libro La guerra contro le donne in Israele: una storia del radicalismo religioso e di donne che combattono per la libertà. Tutto questo, infatti, nasce dalla convinzione, radicata in molti uomini che danno un’interpretazione rigida dei precetti religiosi, per cui è proibito avere contatti con una donna di cui essi non sono parenti o con cui non sono sposati.
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