Rientrata in Italia la giovane trattenuta in Pakistan dal padre contro la sua volontà

Rientrata in Italia la giovane trattenuta in Pakistan dal padre contro la sua volontà
3 Minuti di Lettura
Giovedì 20 Settembre 2018, 08:24 - Ultimo aggiornamento: 21 Settembre, 14:52

Menoona Safdar, la ragazza trattenuta contro la propria volontà in Pakistan dalla sua famiglia, è atterrata all'aeroporto della Malpensa con un volo proveniente da Doha.

«Non voglio vedere nessuno», ha detto Menoona Safdar alle persone che l'hanno accolta all'aeroporto della Malpensa, dopo essere atterrata con un volo proveniente da Doha. La ragazza ha quindi evitato di incontrare i giornalisti, lasciando lo scalo lombardo da un'uscita laterale.


«Il positivo esito, che ha posto fine a una grave violazione dei diritti fondamentali della giovane donna, è stato reso possibile, a seguito del personale interessamento del ministro, dall'efficace azione della nostra Ambasciata a Islamabad in stretto raccordo con la Farnesina», si legge in una nota del ministero degli Esteri.

LEGGI ANCHE Portata in Pakistan con l'inganno, 23enne scrive alla sua scuola: «Voglio tornare in Italia»


LA STORIA
China sui libri studiava con profitto, nel cassetto il sogno di un impiego nelle telecomunicazioni e un'amore da fiaba con l'uomo che lei avrebbe scelto, in Italia. Il futuro che desiderava le sarebbe stato strappato dalle mani dalla famiglia che, dopo averla costretta a lasciare la scuola che frequentava in provincia di Monza, con l'inganno l'avrebbe portata in Pakistan, dove l'ha lasciata privandola dei documenti, del permesso di soggiorno e della possibilità di rientrare nel nostro paese.

Lei, 23 anni, ha chiesto aiuto alla sua ex scuola superiore, alla quale ha inviato una lettera: «vi prego, aiutatemi, voglio tornare in Italia». Shaheen (nome di fantasia a tutela della sua sicurezza), gli occhi profondi e castani incorniciati da un viso dall'espressione dolce, era in quarta superiore quando suo padre, all'inizio del 2015, le ha impedito, così lei ha raccontato, di continuare a frequentare l'istituto tecnico dove era iscritta. All'epoca una professoressa avrebbe cercato di capire perché avesse smesso di studiare non riuscendo però a contattarla. Poi nel 2017, al termine del suo ultimo viaggio in Pakistan, con la scusa di andare a trovare i parenti, in realtà con l'obiettivo di cercarle un marito, i genitori, ha riferito, l'hanno privata dei documenti necessari per far rientro nel nostro Paese. Lei si è inoltre innamorata di un altro uomo, facendo ancor più infuriare il padre.

A luglio Sasheen ha scritto una missiva al suo ex istituto, spiegando la vicenda, telefonando più volte per sollecitare un intervento italiano. «I miei genitori non vogliono che stia con il mio ragazzo, la cultura nel nostro Paese non permette alle giovani di scegliere con chi stare, non vogliono che studi», ha raccontato la giovane all'ANSA che l'ha raggiunta al telefono in Pakistan. «Ho provato a chiedere aiuto alla mia ambasciata ma non mi hanno ascoltata, vi prego, voglio tornare in Italia, è lì che vedo il mio futuro». La scuola ha denunciato l'accaduto ai carabinieri e alla Procura di Monza, spiegando che effettivamente la giovane era una studentessa modello, la cui sparizione da scuola era apparsa assolutamente ingiustificata. La documentazione sul caso è stata poi trasmessa alla Prefettura di Monza e Brianza perché interessasse il Ministero degli Esteri.

«Se davvero la ragazza è trattenuta in ostaggio contro la sua volontà - ha commentato Paolo Grimoldi, esponente della Lega e vice presidente della commissione Esteri della Camera dei Deputati -, per la solita inaccettabile decisione del padre di non farla vivere alla occidentale e di volerle impedire un matrimonio libero con un ragazzo scelto da lei, chiediamo alla Farnesina di attivarsi immediatamente con le autorità del Pakistan per favorire il suo ritorno in Italia».


 

© RIPRODUZIONE RISERVATA