Stati Uniti, sì della Corte suprema ai matrimoni gay. Obama: una vittoria

Stati Uniti, sì della Corte suprema ai matrimoni gay. Obama: una vittoria
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Venerdì 26 Giugno 2015, 19:00 - Ultimo aggiornamento: 28 Giugno, 17:43
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha dato il via libera ai matrimoni gay in tutti i 50 stati che compongono gli Stati Uniti.



Con cinque voti favorevoli e quattro contrari, i supremi giudici hanno stabilito che, in base alla Costituzione, gli Stati dell'Unione non possono vietare i matrimoni fra persone dello stesso sesso. Inoltre gli Stati devono riconoscere le licenza di matrimonio fra persone dello stesso sesso emesso

legalmente in altri Stati.



«Questa decisione è una vittoria per le coppie omosessuali che hanno lottato a lungo per il riconoscimento dei diritti civili. Questa decisione è una vittoria per l'America», ha detto il presidente amaericano Barack Obama.



Le due questioni approdate alla Corte suprema, dibattute in aprile, sono state presentate da coppie gay e lesbiche degli Stati in Kentucky, Ohio, Tennessee e Michigan contro il bando ai matrimoni gay e il mancato riconoscimento delle nozze celebrate in altri Stati. Negli Stati Uniti i matrimoni vengono regolati dai singoli Stati: in 36 di questi è permessa l'emissione di licenze di matrimonio a persone dello stesso sesso, in altri 14 le nozze gay erano finora vietate.



Nel dibattito di fronte alla Corte suprema si è discusso se i principi del federalismo permettano agli Stati di definire il matrimonio in quanto questione di politica pubblica o se questo sia da considerare un diritto fondamentale garantito dalla Costituzione. Gli Stati contrari alle nozze gay hanno argomentato che il bando ai matrimoni fra persone dello stesso sesso sono una questione di politica pubblica. Definire il matrimonio come l'unione fra un uomo e una donna, hanno sostenuto, serve a promuovere la cura dei bambini. La Corte Suprema, hanno aggiunto, non dovrebbe intervenire nel dibattito in corso sulla definizione del matrimonio, imponendo uno standard in tutto il Paese. La maggioranza dei giudici ha però respinto queste argomentazioni.



La Corte Suprema aveva già emesso nel 2013 un'altra sentenza favore dei diritti degli omosessuali, quando stabilì che le coppie dello stesso sesso sposate in Stati dove era legale farlo avevano diritto

ai benefici federali connessi al matrimonio.



«Sulla base della Costituzione, le coppie dello stesso sesso cercano nel matrimonio lo stesso

trattamento legale delle coppie di sesso opposto e negare loro questo diritto significherebbe sminuire le loro scelte e la loro persona», ha scritto il giudice supremo Anthony Kennedy, nel motivare il parere

favorevole della maggioranza.



«La limitazione del matrimonio alle sole coppie di sesso opposto può essere sembrata a lungo giusta e naturale, ma la sua incoerenza con il significato centrale del fondamentale diritto al matrimonio è ora manifesta», ha aggiunto Kennedy. Con lui si sono schierati Stephen G. Breyer e tutte le donne: Ruth Bader Ginsburg, Sonia Sotomayor e Elena Kagan.



Contrari i giudici più conservatori: John G. Roberts Jr., Antonin Scalia, Clarence Thomas e Samuel A. Alito. Scalia ha parlato della sentenza come di «una minaccia per la democrazia americana», aggiungendo che vi è stata «una revisione costituzionale da parte di comitato non eletto».



Nel caso discusso davanti alla Corte Suprema, l'amministrazione Obama aveva perorato la causa dei diritti dei gay. «In un mondo dove le coppie gay e lesbiche vivono apertamente come nostri vicini, allevano i loro figli accanto a noi, fanno la loro parte come membri della comunità, è semplicemente insostenibile suggerire che possa essere loro negato il diritto ad una pari partecipazione all'istituto del matrimonio», aveva detto l'avvocato generale Donald B. Verrilli esprimendo in aprile il punto di vista dell'amministrazione di Washington.



«Se tutti siamo stati creati uguali, anche l'amore deve esserlo», ha commentato oggi Obama. «Questa è una vittoria per le coppie omosessuali, per i loro figli, per l'America», ha aggiunto il presidente, parlando di un'America formata da persone diverse ma unite dagli stessi principi «a prescindere da chi ami e come ami».



Obama ha ricordato che sui matrimoni gay «gli americani hanno diversi punti di vista», sottolineando che queste differenze vanno rispettate. Ma ha aggiunto che «il cambiamento nelle menti e nei cuori è possibile». Oggi «è un momento storico», ha detto ancora il presidente, rendendo omaggio alle tantissime persone che hanno contribuito, ciascuno con la propria storia e «infiniti atti di coraggio», a far capire che «l'amore è l'amore». Sono figli che hanno avuto il coraggio di rivelarsi ai genitori, genitori che hanno amato i loro figli a prescindere, persone che hanno superato gli attacchi dei bulli e hanno «imparato a credere in se stessi». Sono, ha dichiarato Obama, «persone normali che hanno fatto cose straordinarie».