Grecia, Tsipras si dimette. Si vota a settembre. «L'accordo è buono e voglio più forza»

Grecia, Tsipras si dimette. Si vota a settembre. «L'accordo è buono e voglio più forza»
di Teodoro Andreadis Synghellakis
3 Minuti di Lettura
Venerdì 21 Agosto 2015, 06:05 - Ultimo aggiornamento: 22 Agosto, 17:26
ATENE - Alexis Tsipras ha scelto di non passare per la verifica parlamentare, di non chiedere il voto di fiducia. La Grecia, quindi, va ad elezioni anticipate tra un mese, il 20 settembre prossimo. Il primo ministro ellenico chiede «un mandato chiaro, per un governo forte», come ha sottolineato nel corso del suo messaggio televisivo trasmesso ieri sera dalla televisione pubblica. Il quarantunenne leader di Syriza ha ribadito di volere al proprio fianco «una società presente, fiera e che sappia pretendere quanto necessario».



IL PARTITO

Con questo ricorso alle urne, otto mesi dopo le elezioni legislative vinte da Syriza, Tsipras vuole dimostrare che il partito è al suo fianco (malgrado la probabile scissione e la creazione di un nuovo movimento politico da parte della minoranza interna)ed essere investito della forza politica necessaria per cercare di migliorare, il più possibile, l'applicazione dell'accordo firmato con i creditori.



«Daremo battaglia sino all'ultimo per evitare i licenziamenti collettivi e reintrodurre i contratti collettivi di lavoro», ha assicurato il leader di Syriza, il quale ha ricordato che con il suo governo «sono state riassunte le donne delle pulizie licenziate dallo stato, sono tornati al lavoro gli impiegati amministrativi delle università ed anche i guardiani delle scuole».



GLI ALLEATI

L'alleato di governo della sinistra, il piccolo partito conservatore dei Greci Indipendenti, ha già fatto sapere di voler lavorare per rinnovare la stessa coalizione, dopo le elezioni che si terranno tra quattro settimane. E un altro dato importante, da tenere a mente, è la dichiarazione della vice ministro per le politiche sull'immigrazione, Tasìa Christodulopùlu , la quale ha sottolineato che proprio le continue ondate migratorie saranno uno dei temi centrali della campagna elettorale. L'esponente di Alba Dorata Ilias Kassidiaris – rinviato a processo insieme a quasi tutto il gruppo dirigente della sua formazione neonazista e xenofoba - non ha perso tempo ed ha previsto un forte aumento delle percentuali del suo partito.



L'EFFETTO SORPRESA

Tuttavia, l'effetto sorpresa voluto da Tsipras è evidente. La sinistra di Syriza avrà pochissimo tempo per organizzare un nuovo movimento contro le politiche imposte dai creditori, mentre il centrodestra di Nuova Democrazia sa bene di non disporre, al momento, di reali possibilità per poter ambire ad un ritorno al governo del paese. Nell'immediato, il presidente della repubblica, Prokòpis Pavlòpoulos, dovrebbe procedere a delle consultazioni-lampo, per accertare, formalmente, l'impossibilità di formare un nuovo governo. Subito dopo, si aprirà la campagna elettorale.



LE OPPOSIZIONI

È fuor di dubbio che le opposizioni dei socialisti, del centrodestra, e il nuovo partito centrista del Fiume, insisteranno sulle promesse elettorali di Syriza, fatte nello scorso gennaio, di abbandonare l'austerity, smentite dalla firma del compromesso con la nuova troika, la settimana scorsa. Da parte sua, Tsipras concentrerà la propria campagna sugli sforzi fatti per dare rilevanza europea e mondiale al problema della Grecia - non mollando sino all'ultimo nel confronto con le istituzioni creditrici - e sulla trattativa per l'alleggerimento del debito del paese, che dovrebbe partire ad ottobre.



Proprio ieri, poi, il primo ministro greco ha registrato l'appoggio di molti socialisti, verdi, e della Sinistra Europea, alla sua proposta di coinvolgere anche il Parlamento Europeo nella valutazione dell'applicazione - da parte di Atene - del compromesso appena firmato.



Molti esponenti di Syriza, infine, si mostrano ottimisti riguardo al risultato delle urne, lasciando filtrare che l'obiettivo della maggioranza assoluta dei seggi, in questa fase, è tutt' altro che irrealistico.

Uno Tsipras meno ingenuo, dunque, più realista del passato, ma sempre di sinistra, chiede ai greci di rinnovagli la fiducia. E all'orizzonte, a meno di clamorosi imprevisti, non si intravedono grandi ostacoli.