Secondo l'Home Office, il dicastero dell'Interno guidato con deciso piglio anti-immigrazione dal ministro Theresa May, si è trattato di una stretta necessaria per mettere fine a situazioni di abuso della condizione di studenti per mascherare presunti tentativi di «immigrazione illegale».
Ma Dominic Scott, responsabile dell'Uk Council for International Student Affairs non ci sta. A suo giudizio, la linea dura cela provvedimenti indiscriminati che rischiano di fare dei giovani non comunitari «un capro espiatorio», anche a costo di danneggiare la reputazione e la capacità d'attrazione del sistema scolastico e universitario britannico.
Il sospetto è che il governo Cameron infierisca su di loro solo per avvicinare gli obiettivi numerici che si è dato sull'espulsione d'immigrati irregolari e poter sbandierare poi all'elettorato conservatore le 'promesse rispettatè. «Se i dati sono corretti - accusa Scott - è legittimo temere che che si sia puntato più ad alleggerire le statistiche sull'immigrazione che a colpire abusi reali».
© RIPRODUZIONE RISERVATA