I maliziosi sostengono che così facendo abbia snobbato il presidente Usa, altri ipotizzano una scelta di opportunità diplomatica per non dire nulla di più del dovuto.
Così il mistero si infittisce al punto che il Washington Post decide di sguinzagliare i suoi reporter per chiedere a giornalisti giapponesi, esperti del Sol Levante presso i Think Tank della capitale e circoli diplomatici, informazioni sul livello dell'inglese parlato dalla signora Abe. Alla fine però nemmeno loro sembrano essere giunti ad una conclusione definitiva, se non verificare che in effetti nelle sue visite in Usa la moglie del premier giapponese ha fatto quasi sempre uso di un traduttore.
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