Mosca, processo per l'aggressione al direttore del Bolshoi: il ballerino Dmitricenko si dichiara «non colpevole»

Il ballerino Pavel Dmitricenko, accuasto di essere il mandante dell'aggressione al direttore del Bolshoi
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Martedì 29 Ottobre 2013, 15:27 - Ultimo aggiornamento: 30 Ottobre, 14:50
Torna in scena oggi a Mosca, dopo la falsa partenza della scorsa settimana, il processo per l'attacco all'acido subito lo scorso gennaio dal direttore artistico del Bolshoi, Serghiei Filin: alla sbarra il ballerino solista Pavel Dmitricenko, considerato il mandante dell'aggressione, Iuri Zarutski, accusato come esecutore, e Andrei Lipatov, il presunto autista usato nell'attacco.

Tutti e tre rischiano fino a 12 anni di carcere se riconosciuti colpevoli. Dmitricenko, noto in particolare per la sua interpretazione di Ivan il Terribile, ha ammesso durante le indagini preliminari che voleva solo dare una lezione a Filin, con cui era in conflitto, ma che l'esecutore è andato oltre.



Un regolamento di conti sullo sfondo di un ambiente teatrale avvelenato da gelosie, invidie, accuse di favoritismi e di cattiva gestione. Filin è tornato al Bolshoi il mese scorso dopo aver subito 22 operazioni in Germania per salvare la vista, rimasta in parte danneggiata dall'acido.
Oggi l'accusa leggerà i capi di imputazione, mentre le parti discuteranno le questioni procedurali sulla presentazione delle prove e l'interrogatorio degli imputati.




IL BALLERINO: «NON SONO COLPEVOLE» Dmitricenko si è però dichiarato «non colpevole», contraddicendo parzialmente ciò che aveva affermato in precedenza. «Mi ero limitato a dire a Zarutski che Filin era non solo un artista brillante, ma anche un uomo molto crudele verso i colleghi», ha sostenuto il ballerino, insistendo sul fatto che Zarutski avrebbe agito di sua iniziativa.



Zarutski, dal canto suo, ha ammesso di aver attaccato Filin, ma non in concorso con Dmitricenko e Liparov. Quest'ultimo si è dichiarato «non colpevole». La linea difensiva comune sembra quindi quella di scaricare tutta la responsabilità su Zarutski che come esecutore materiale non sfuggirebbe comunque alla condanna.
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