Sanità e tangenti in Lombardia, arrestato a Miami il tesoriere della banda

Sanità e tangenti in Lombardia, arrestato a Miami il tesoriere della banda
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Venerdì 26 Febbraio 2016, 13:28 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 15:43

Ora si trova in una cella di Miami in custodia alla polizia statunitense, ma entro 45 giorni Stefano Lorusso, potrebbe essere in un carcere lombardo per rispondere alle domande dei magistrati. È considerato il socio in almeno una off shore assieme a Fabio Rizzi (ex consigliere regionale della Lega, ex presidente della Commissione Sanità e braccio destro del governatore Maroni), e del suo faccendiere Mario Longo, nonchè custode dei loro segreti finanziari emersi dall'inchiesta «Smile» della procura di Monza e dei carabinieri del comando provinciale di Milano che ha portato all'arresto di 21 persone per un presunto giro di mazzette in cambio di appalti milionari nel campo dell' ortodonzia in Lombardia.

Lorusso, 53 anni, che ha un precedente per calunnia, è stato fermato il 24 febbraio dalle autorità americane in quanto destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per riciclaggio firmata dal gip Emanuela Corbetta. Ufficialmente è un agente immobiliare per la società More Than Lux di Miami che, stando a quanto riporta il sito, ha uffici anche ad Orlando (in Florida) e a Milano in corso Garibaldi. Nell'ordinanza si legge che Lorusso «nella sua qualità di amministratore di fatto della Mtl Events s.r.l., mediante emissione di due fatture dell'importo di euro 25mila ciascuna nei confronti della Csm Cooperativa Sociale Monzese onlus - per prestazioni di consulenza in realtà inesistenti, riceveva da Canegrati Maria Paola (l'imprenditrice, arrestata, che avrebbe pagato le mazzette, ndr) in pagamento delle predette fatture e successivamente trasferiva a Longo l'importo di euro 50mila costituente il prezzo della corruzione, da parte della Canegrati, di Longo e Fabio Rizzi, in modo da ostacolare l'identificazione della provenienza delittuosa del denaro».

La causale fittizia da inserire nei documenti, suggerita da Longo, sarebbe stata l'organizzazione « di eventi», poi diventata «organizzazioni di incontri per trovare potenzialità di riqualificazione di Vs personale da ausiliario in operatore socio-sanitario». In un'intercettazione tra Rizzi e la sua compagna, il politico definisce Lorusso «il socio italo-brasiliano» con cui è in affare per un ospedale pediatrico in Brasile (progetto che poi non si realizzerà) da cui «potrebbero venir fuori un paio di milioni a testa». Sebbene non gli venga contestata l'accusa di associazione a delinquere, Lorusso è ritenuto un personaggio chiave nella vicenda. Avrebbe raccolto soldi a nome di Rizzi e Longo, e inoltre provveduto a ripulire e nascondere i fondi in società estere. «La ripulitura dell'illecito pagamento - scrive il gip - era seguita passo a passo dagli investigatori, a partire dagli accordi preparatori con il disponibilissimo Lorusso (»Mario figurati, io queste cose le faccio giornalmente«), fino alla consegna del denaro contante a Longo e Rizzi». Il pagamento della prima fattura è effettuato prima del 18 dicembre 2014 e il 12 gennaio Longo incontra il figlio di Lorusso, Francesco (co-titolare della Mtl events), che gli consegna i contanti.

La seconda rata è consegnata «verosimilmente» da Stefano Lorusso il 26 gennaio in occasione di un incontro in Regione Lombardia. Nei giorni precedenti, infatti, si era fatto consegnare dalla ex moglie la somma in contati di 19.500 euro. In questa occasione sembra che li abbia anticipati lui perchè la Canegrati temporeggiava nel saldo delle fatture e per questo motivo Lorusso manda un sollecito inserendo in copia anche Longo. Negli atti si legge che «a una società lussemburghese, Rizzi e Longo in società con Lorusso, avevano affiancato l'americana More Than Lux Corp, le cui quote dovrebbero essere acquisite dalla Panemense »Inside Out« (»la società di Panama è invisibile, cioè nessuno può sapere chi c'è dietro a questa società«). Ma dalle intercettazioni è dato di intendere che queste non sono le sole società costituite dagli indagati, risultandone una seconda a Panama, la Ibesti International inc., una a Dubai. Significativa la telefonata di Longo a Rizzi:
«Tranquillo che t'ho fatto la società a Dubai, poi abbiamo il conto corrente a Montecarlo...hai bisogno di un milioncino? Te lo mando a Montecarlo, ti acchiappi la macchina, te ne vai a fare un bel week end e ti porti a casa i piccioli».

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