Mirano, raffica di case ripulite dai ladri, paese si difende schierando le oche

Mirano, raffica di case ripulite dai ladri, paese si difende schierando le oche
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Venerdì 29 Luglio 2016, 18:12 - Ultimo aggiornamento: 31 Luglio, 00:07
Non sono state costruite su un colle e non sono nemmeno ammantate di storia e di gloria, anzi, le abitazioni di Luneo sono sparse nella "bassa" veneziana nei pressi di Mirano, ma ugualmente gli abitanti hanno pensato alla vicende di Roma, sostituendo solamente nel copione l'esercito dei Galli di Brenno con gli altrettanto famelici ladri che ormai ogni notte depredano le case, quando hanno deciso di schierare le discendenti delle eroiche oche del Campidoglio invece di avanzate tecnologie.

«Sofisticati sensori perimetrali, moderne telecamere e sirene di ogni tipo? Sono tutti strumenti utilissimi, mai qui per allontanare i ladri usiamo pure un antifurto che conta oltre duemila anni di storia. Provate voi ad entrare in piena notte in un cortile pieno di oche». Per proteggere un'abitazione ci sono sempre più sistemi all'avanguardia, ma in campagna c'è chi continua a privilegiare il metodo rurale. «Le nostre case sono difese da cani, oche e faraone. Una garanzia» raccontano con orgoglio a Luneo, in una zona del comune di Mirano dove vivono ancora moltissimi contadini e allevatori. Molti di loro, dopo aver subito furti in casa e nei garage, ora hanno scelto apposta di tenere delle oche in cortile. 

«Le oche arrivano dove la moderna tecnologia non può arrivare - racconta Massimo Zaratin di Luneo, referente locale per il sindacato degli allevatori Federfauna - Di notte se ne stanno in silenzio perché temono animali predatori come volpi e cani, sono in grado di percepire movimenti sospetti nel raggio di 200 metri. Se qualcuno si avvicina al recinto iniziano a starnazzare svegliandoci subito e mettendo in allarme anche tutti gli altri animali da cortile. Per noi è un aiuto davvero prezioso, considerato che spesso i malviventi arrivano dai campi. Chi arriva scappa, la confusione provocata dalle oche è troppa».
 
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