Nei giorni scorsi una bottiglia incendiaria è comparsa davanti al circolo Pd di Rivalta. E lo scorso 16 dicembre una bomba carta è stata fatta esplodere davanti ala sede del partito - la stessa che ospita anche gli uffici della Cgil - a Settimo Torinese.
Già in passato il senatore Esposito è stato oggetto di minacce per il suo impegno a favore della Torino-Lione. Le bottiglie incendiarie erano sull'uscio di casa, dentro un sacchetto della spazzatura. «Torna in prefettura, altrimenti farai bum bum ora che non c'è più il procuratore Caselli a proteggerli», è un passaggio del biglietto intimidatorio, nel quale ci sarebbero minacce anche ad altri esponenti politici. Non ci sarebbe però alcuna rivendicazione. Gli investigatori hanno sequestrato i filmati delle telecamere della zona.
Le reazioni «Non abbassiamo la guardia e non minimizziamo di fronte ad episodi cosi gravi»: lo dichiara Antonio Ferrentino, sindaco di Sant'Antonino di Susa, consigliere provinciale e a fianco di Esposito nelle battaglie pro Tav.
Quella di lasciare davanti alla casa di Esposito tre molotov è l' ennesimo «episodio di grave intimidazione nei confronti del senatore» ricorda Ferrentino che esprime la sua vicinanza e lancia l'appello a non lasciare «solo chi è più esposto».
«I soliti delinquenti, hanno dimostrato di aver fatto un salto di qualità: non si limitano più ad azioni dimostrative ma hanno messo in piedi una vera e propria macchina organizzata capace di seguire il Senatore Esposito. A lui, oltre ovviamente alla solidarietà, va un messaggio di incoraggiamento a continuare questa battaglia di legalità e giustizia». Così Raffaele Bianco, vicepresidente del Pd di Torino, commenta l'atto intimidatorio nei confronti del vicepresidente della Commissione Trasporti. Secondo Bianco, quello di Esposito «prima ancora di essere un impegno per le infrastrutture è una lotta per la legalità che tutti noi, sia del Pd che degli altri partiti politici dobbiamo portare avanti».
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