La rimpatriata di ex terroristi nel locale dove nacquero le Br

La rimpatriata di ex terroristi nel locale dove nacquero le Br
di Franca Giansoldati
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Domenica 4 Settembre 2016, 09:18 - Ultimo aggiornamento: 7 Settembre, 09:22
ROMA La narrazione degli anni di piombo tra ideologia e lambrusco. Un insolito amarcord a base di gnocco fritto e salame. Un raduno quasi goliardico, per ritrovarsi dopo tanti anni. I capelli imbiancati, sul corpo i segni dell'età, i nipoti.

La celebrazione dei vecchi tempi è per qualsiasi gruppo di vecchi amici una esperienza forte; certe volte i legami personali nel tempo non si sfaldano, altre volte, invece, si scoprono irreversibilmente lacerati. Stavolta il test riguarda un gruppo di ex brigatisti «meglio vecchi compagni» - che ha fatto girare un invito per una convocazione lontana anni luce da proiezioni politiche. A nessuno sembra sia passato per l'anticamera del cervello di riattivare il ricordo di periodi bui, di rilanciare slogan violenti, di rievocare sequenze della disastrosa stagione della lotta armata. Acqua passata, memorie sepolte, la vita è andata avanti, chi doveva pagare il prezzo delle sue colpe alla giustizia lo ha pagato, e ora di quei tempi sopravvivono solo i sensi di colpa, quelli si'.

IL RADUNO
Altri tempi, altre vite. Ora certi invitati hanno annunciato che al raduno avrebbe portato anche i nipoti, altri un prezioso cimelio di quei tempi, tipo una bandiera rossa, un simbolo con la falce e il martello. I Millennials nemmeno sanno cosa sia questa roba. Il luogo dell'incontro è un delizioso paesino sull'appennino reggiano, Costaferrata, a mezz'ora d'auto da Reggio Emilia. Sconosciuto ai più ma non certo estraneo alla storiografia delle Brigate Rosse, perché proprio lì la principale e più longeva organizzazione terroristica degli anni di piombo ha gettato le sue basi ideologiche. Poi le Br hanno avuto la loro evoluzione eversiva, e nel corso del tempo hanno cambiato capi, strategie, obiettivi.

IL PIATTO FORTE
A Costaferrata l'appuntamento è per le 19, l'ora dell'aperitivo, al quale seguirà una lauta cena. Esclusi, naturalmente vegani o vegetariani. «Ho preparato dei cappelletti. E poi di secondo del cinghiale che è il nostro piatto forte», spiega la cuoca della trattoria «Da Gianni». Signora ma è vero che nel suo ristorante nacquero le Brigate Rosse? «Eh me lo ricordo bene. Nel 1971 vennero qui una quarantina di ragazzi. Ci chiesero ospitalità e li facemmo mangiare ogni giorno. Purtroppo noi non li potevamo ospitare tutti, non avevamo spazio e così alcuni li mandammo pure in parrocchia». L'ex brigatista Loris Paroli in diverse occasioni confermò che il nucleo delle Br nacque lì', a Costaferrata, tra infinite riunioni, dibattiti, discussioni: «Fu un vero congresso, durò dal lunedì al sabato». Parteciparono i duri' di Reggio, il gruppo della soffitta di via Emilia San Pietro 25: fra gli altri Franceschini, lo stesso Paroli, Gallinari, Azzolini, Bonisoli, Ognibene , e poi la Sinistra proletaria quasi al completo. Le discussioni avvenivano nei boschi e nei campi della zona e proseguivano «da Gianni». Sempre secondo la vulgata, il simbolo della stella a cinque punte nacque proprio lì', attorno a un tavolo, tra diverse bottiglie di lambrusco.

LA SALA
La sala prenotata per il raduno dei reduci naturalmente e' cambiata, non ha più gli stessi tavoli e alle pareti in pietra, allora nude, ora sono appesi alcuni quadri di pittori locali. Ma l'atmosfera rurale è la stessa di allora, così come uguali sono i proprietari e il paesaggio mozzafiato. Proprio tra quelle mura i futuri brigatisti teorizzarono la necessità della lotta armata e della costruzione di una organizzazione rivoluzionaria nelle città.

È lì che comincio' una storia scellerata che sarebbe culminata nell'uccisione di Aldo Moro. Un capitolo di sangue mai risolto, quest'ultimo, sul quale restano sospese ancora molte ombre: i misteri del sanguinario agguato di via Fani (16 marzo 1978), dei lunghi giorni del sequestro, della trattativa, dell'epilogo che costò' la vita all'allora presidente della Dc (9 maggio 1978). Misteri che sta cercando di svelare l'ennesima inchiesta della Procura generale della Corte d'appello di Roma. Ma a Costaferrata sicuramente non è di questo che si parlerà.