L'addio di Roma a David Tobini:
la madre indossa il basco del figlio

La madre di David Tobini con il basco rosso del figlio
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Mercoledì 27 Luglio 2011, 10:11 - Ultimo aggiornamento: 26 Agosto, 21:28
ROMA - La salma del primo caporal maggiore David Tobini, ucciso luned scorso in uno scontro a fuoco in Afghanistan, arrivata a Roma. Il C130 dell'aeronautica militare con a bordo le spoglie del 28enne militare romano, è atterrato all'aeroporto militare di Ciampino alle 10. Oggi nella capitale è stato proclamato il lutto cittadino.



Ad attendere la salma la mamma Annarita, il papà Stefano ed il fratello minore Giorgio, insieme con altri parenti e la fidanzata di David, una giovane spagnola, giunta a Roma da Madrid con la mamma. Da sei mesi aveva un rapporto stabile con il giovane parà.



Il feretro, avvolto nel tricolore, è stato fatto scendere dal C130 portato a spalla da commilitoni del 183° reggimento Nembo di Pistoia. Pochi istanti dopo, la benedizione da parte dell'Ordinario militare, arcivescovo Vincenzo Pelvi, e l'omaggio del Ministro La Russa che ha sostato in silenzio davanti alla bara. Subito dopo, il Silenzio e gli onori militari del picchetto d'onore del Nembo e da un plotone Interforze.



Poco prima la mamma di David, il basco rosso d'ordinanza del figlio sulla testa, si era avvicinata alla bara con l'arcivescovo Pelvi e l'aveva accarezzata e baciata a lungo. Poi la signora Annarita, mano nella mano con il figlio Giorgio, e tutti gli altri familiari hanno seguito il feretro, nel mesto percorso verso il carro funebre. Quando il corteo si è fermato, i familiari si sono avvicinati al feretro sostando alcuni minuti. Quindi, il carro funebre ha lasciato lo scalo di Ciampino, intorno alle 10.20. diretto all'Istituto di Medicina Legale per gli esami autoptici. A rendere omaggio al feretro il sottosegretario Gianni Letta, il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, i vice presidenti del Senato, Rosi Bindi, e della Camera, Emma Bonino, e il sottosegretario agli Esteri, Stefania Craxi, il sindaco Gianni Alemanno, il presidente della Regione Lazio Renata Polverini. Per le Forze Armate il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Biagio Abrate, con il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, Giuseppe Valotto.



«Era un ragazzo, un uomo splendido, nonostante la giovane età. Ed ha sempre dimostrato un forte legame con la famiglia dando a tutti un esempio di valore e di coraggio», dice commosso a Ciampino il primo caporal maggiore Rocco Pacella. L'ultimo incontro che ha avuto con David è stato il 18 luglio, due giorni prima di far rientro In Italia dall'Afghanistan. «Di lui - aggiunge - avremo tutti un ricordo indelebile: il suo sorriso, la sua voglia di vivere. Un uomo, David, che ha sempre avuto il coraggio di affrontare tutte le situazioni che le circostanze imponevano. Adesso sono qui per abbracciare tutta la sua famiglia.



Nel pomeriggio è stata aperta al Celio a Roma la camera ardente. A rendere omaggio i familiari, gli amici e i commilitoni, ma anche tanta gente che ha voluto salutare per l'ultima volta il militare caduto in Afghanistan. Era presente anche il caporal maggiore capo Francesco Arena, rimasto ferito nello scontro a fuoco nel quale ha perso la vita Tobini. Il soldato ferito al braccio ha salutato commosso i genitori della vittima. Critiche ma stazionarie le condizioni dell'altro militare ferito nell'agguato, il caporal maggiore scelto Simone D'Orazio trasferito nell'ospedale americano di Ramstein in Germania. Alle 17 la salma ha lasciato il Celio.



Alle 18 sono iniziati nella basilica di Santa Maria degli angeli a Roma i funerali. Il feretro di Tobini, coperto dal tricolore, è stato portato in chiesa a spalla dai commilitoni. Ad assistere alle esequie i familiari, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e le massime autorità civili e militari dello Stato. Ad officiare la cerimonia, l'ordinario militare, arcivescovo monsignor Vincenzo Pelvi. Durante lo scambio del segno della pace il presidente della Repubblica si è avvicinato ai genitori del soldato morto e ha stretto la mano al padre e alla madre.



«Nella professione militare - ha detto monsignor Pelvi nell'omelia - David aveva scelto di mettersi alla scuola dei piccoli, dei malati, dei semplici, degli emarginati. Non gli bastavano risposte parziali, certamente più facili e comode ma che non portano alla vera gioia». Dunque «ti diciamo grazie, per aver reso tutti più capaci di sperare e collaborare alla realizzazione di una sola famiglia umana». Un ringraziamento esteso a tutti i militari italiani caduti nel corso delle missioni «in ogni angolo della terra»: sono «vittime della violenza e del terrore».



Ma l'arcivescovo ha anche lanciato un duro monito alla politica. «I nostri soldati presenti nei teatri operativi con serietà e determinazione, anche per salvaguardare il significativo ruolo dell'Italia - ha detto rivolto ai politici presenti - non sono certo aiutati nè dalle nostre sensibilità altalenanti, nè da interessi di parte nè da comportamenti intenti solo a mercanteggiare». Dunque, «occorre proteggere l'orizzonte dell'umanità e mostrare come la fiducia nelle istituzioni internazionali sia l'unica possibilità per uscire dalla logica chiusa delle nazioni». Il feretro di Tobini ha lasciato la chiesa così come vi era entrato: sulle spalle dei suoi commilitoni e amici. E prima di raggiungere il cimitero per la sepoltura ha ricevuto l'ultimo applauso e l'ultimo abbraccio della sua città.
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