Carceri, il Consiglio d'Europa attacca l'Italia: misure ancora insufficienti

Carceri, il Consiglio d'Europa attacca l'Italia: misure ancora insufficienti
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Giovedì 6 Marzo 2014, 16:06 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 17:02
Le misure prese finora dall'Italia contro il sovraffollamento delle carceri sono insufficienti: lo ha stabilito oggi il Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa il quale ha anche espresso «preoccupazione» per come il nostro Paese sta affrontando la questione in vista della scadenza fissata per il 27 maggio prossimo.



Orlando: il decreto non basta, interverremo. «Abbiamo dato una valutazione positiva su alcuni interventi fatti finora sulle carceri, che però sono insufficienti» ha detto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, sintetizzando il confronto di oggi con i rappresentanti dell'Associazione nazionale magistrati. Il ministro ha sottolineato la necessità di portare avanti sia un'azione amministrativa sia interventi di carattere strutturale per dare risposta a quello che ha definito «un tema cruciale».



«Con l'Anm abbiamo messo a fuoco le questioni prioritarie e ci sono convergenze di metodo e di merito. Cercheremo di affrontare ciò che assume carattere di emergenza» ha detto Orlando, per il quale le priorità da affrontare sono la carenza del personale amministrativo degli uffici giudiziari, la questione delle carceri e gli interventi sul processo civile e contrasto alla criminalità economica.



Verini (Pd): approvare i provvedimenti in corso. «Fa bene l'Europa a ricordare all'Italia i ritardi sull'emergenza degli interventi carcerari - dice il deputato del Pd Walter Verini, capogruppo in commissione Giustizia - Tuttavia se nelle prossime settimane, come è possibile, il Parlamento approvasse in via definitiva tutti i provvedimenti in corso, la risposta al problema sarebbe efficace.
I provvedimenti approvati e quelli a cui ci riferiamo (messa alla prova, riforma della custodia cautelare, decreto carceri, estensione dei domiciliari e pene alternative, edilizia carceraria, effetti sentenza della Corte sulla Fini-Giovanardi) avranno un effetto importante sulla riduzione della vergogna del sovraffollamento carcerario. Il che non può e non deve escludere misure clemenziali, che a questo punto però non avrebbero più quella centralità di qualche mese fa. E comunque dobbiamo intervenire sulle carceri non solo per evitare le sanzioni europee ma innanzitutto per motivi di civiltà e umanità».
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