«Rigore» sì. Ma senza impiccarsi a regole «ottuse». La moral suasion sul nuovo patto di Stabilità, stavolta, arriva dal capo dello Stato. Ed è rivolta a uno dei partner che in passato più ha insistito nella difesa strenua dei paletti di bilancio imposti dall’Ue, anche quando quei vincoli rischiavano di azzoppare ogni prospettiva di crescita: la Germania. Nel mirino delle parole di Sergio Mattarella, però, non ci sono soltanto i «falchi» di Berlino, ma anche quelli di Bruxelles.
«Dobbiamo trovare un’intesa sulla proposta per regole condivise sul bilancio europeo», ha detto il presidente della Repubblica al suo omologo tedesco Frank-Walter Steinmaier, durante il colloquio che i due capi di Stato hanno avuto ieri sull’isola di Ortigia, a Siracusa. Un bilaterale nato per premiare i comuni che hanno lanciato progetti innovativi di gemellaggio tra Italia e Germania. E diventato – inevitabilmente – l’occasione per fare il punto sui principali dossier che interessano entrambi i Paesi: immigrazione, Africa, transizione ecologica ed Expo. Ma soprattutto le regole di bilancio. Una partita centrale per disegnare le future regole dell’Unione. Che vede contrapposti, da una parte, i “rigoristi” che spingono per tornare ai vecchi paletti pre-pandemia. Dall’altra chi, come il governo italiano, insiste sulla necessità di concedere più spazi di manovra per investimenti e sviluppo.
Moral suasion
Ed è proprio in questa direzione che va anche l’operazione di moral suasion del Colle. «Sì a regole di bilancio rigorose», le parole di Mattarella a Steinmeier. «Il rigore però non sia ottuso e cieco, ma abbia come obiettivo la crescita. Tenendo conto – ha aggiunto il capo dello Stato – di fenomeni come il rallentamento dell’economia cinese e le conseguenze della guerra in Ucraina». Per chiudere con un appello: «Il bilancio europeo deve essere ambizioso, per affrontare le sfide fondamentali come la transizione ecologica e digitale». Per Mattarella non basta insomma fissare dei paletti a cui attenersi, a cominciare dal – tanto famoso quanto vituperato a destra come a sinistra – vincolo del 3% di deficit annuo. Giusto preservare i conti pubblici, ma in un momento di crisi internazionale – è il messaggio – bisogna poter disporre di risorse per far accelerare la crescita.
Appello che non a caso il capo dello Stato consegna a Steinmeier, con il quale il Colle vanta ormai da anni un rapporto di grande amicizia, anche personale.
Unità
Steinmeier, dal canto suo, ha invocato l’unità dell’Europa di fronte alle difficoltà: «Se stiamo insieme – ha detto parlando dal teatro comunale di Siracusa – siamo in grado di fare fronte alla sfide del futuro. E ci rendiamo conto che in Europa sono molto di più le cose che ci uniscono di quanto noi stessi riteniamo possibile». Poi l’elogio dell’amicizia italo-tedesca: «Il fatto che sia diventata sempre più forte è un’assicurazione contro i nazionalismi e contro i separatismi, contro tutto ciò che crea divisioni ed incertezza». Nel corso del colloquio tra i due capi Stato, secondo quanto riferito, si è discusso anche della necessità di mantenere e rafforzare i rapporti dell’Occidente con i Paesi Brics. E delle prospettive di pace in Ucraina, a cominciare dalla necessità di continuare a offrire a Kiev sostegno economico e militare. Poi, in serata, l’arrivo al teatro greco per assistere alla rappresentazione dell’Odissea, dove Mattarella è stato accolto da un’ovazione. Steinmeier, invece, cita Franco Battiato («Sicilia bedda»), e aggiunge: «Ci sono così tante cose che legano Germania e Italia, che l’Europa l’hanno fondata insieme». La speranza, da parte di Roma, è che tra queste ci sia anche un atteggiamento meno rigido sui conti rispetto al passato. Anzi, meno «ottuso».
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