Green pass obbligatorio, dai negozi agli eventi ecco da quando (e dove) sarà necessario

Green pass obbligatorio, dai negozi agli eventi ecco da quando (e dove) sarà necessario
di Mario Ajello
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Giovedì 16 Settembre 2021, 11:14 - Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 00:25

Ai matrimoni si potrà andare anche con il solo tampone (negativo), e non è obbligatorio il Green pass. E questa esenzione per molti è sbagliata e non gradita perché si sentirebbero più tutelati se tutti i partecipanti avessero il certificato sanitario. Ma allo stadio e ai concerti, e in tutto il mondo del lavoro pubblico e privato, il pass diventa obbligatorio in base al nuovo decreto governativo che oggi viene varato. Le norme dovrebbero scattare per tutti il 15 ottobre, per entrare di fatto in vigore lunedì 18. La vita quotidiana dei cittadini in fabbrica, nei negozi e dal barbiere si entrerà soltanto se muniti del lasciapassare. Le aziende private di qualsiasi tipo potranno consentire gli ingressi dei lavoratori soltanto con il certificato. Che è già obbligatorio per clienti e utenti dei bar e dei ristoranti, nelle sale al chiuso, e ora lo diventa per gli esercenti. Lo stesso vale per cinema e teatri.

Green pass, ecco dove sarà obbligatorio

Tanto per fare un esempio: l’estetista senza certificato verde non potrà alzare la saracinesca. Negli studi dei professionisti - avvocati o commercialisti o notai - non si potrà lavorare e nemmeno entrare da parte dei clienti senza la carta sanitaria stampata o visibile nel display del telefonino.

Idem per tutti gli uffici pubblici, per i ministeri, per i palazzi delle regioni, delle province, dei comuni. Ma anche tutti coloro che guidano gli autobus e tutti coloro che lavorano nelle aziende municipalizzate lo potranno fare solo con il lasciapassare. 

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E ancora: per andare e per lavorare in piscina o in palestra al chiuso bisogna avere in tasca il pass? Sì, l’obbligo di green pass è previsto al chiuso per palestre, piscine, centri natatori, per sport di squadra, nei centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, oltre che per tutti gli sport di squadra al chiuso. Per convegni, fiere e concorsi c’è obbligo di pass? Sì, per sagre, fiere, convegni, congressi al chiuso, ma anche in centri termali o in parchi di divertimento. E in centri culturali, sociali e ricreativi per le attività al chiuso. L’obbligo vale anche per la partecipazione a concorsi pubblici. L’obbligo sanitario nelle mense pubbliche e aziendali non riguarda soltanto i commensali ma anche i dipendenti.

 


Con la riapertura della scuole si stanno verificando casi di genitori che vogliono entrare ma non hanno il Green pass. Ebbene, non possono assolutamente entrare. L’obbligo - già stabilito dal decreto legge del 9 settembre - si applica a «chiunque accede a tutte le strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative». Quindi anche i lavoratori esterni sono tenuti ad avere il Green pass per accedere ai locali scolastici: sia il personale delle mense, sia gli addetti alle ditte di pulizia. Lo stesso vale per i genitori. Che devono avere la certificazione verde anche se entrano nella scuola per andare a un colloquio con i prof, o solo per firmare una giustificazione, per portare un libro dimenticato o per accompagnare un allievo o un’allieva. L’obbligo di ingresso a scuola con il pass non vale invece per gli studenti. Ma occorre anche per loro - come stiamo vedendo in questi giorni - indossare la mascherina a meno che tutta la classe sia vaccinata e rispettare il distanziamento di almeno un metro. L’obbligo di Green pass vale solo per gli studenti degli Istituti tecnici superiori (Its), oltre che per gli studenti che frequentano università, conservatori e accademie.

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Praticamente dappertutto insomma arriva l’estensione decretata oggi dal governo. Sanzione dai 400 ai mille euro per chi, pur avendo l’obbligo, non ha il Green pass. Per i docenti c’è la sanzione aggiuntiva, dopo cinque giorni, della sospensione dello stipendio. 


Resta per i mezzi pubblici questa regola: dal primo settembre è già obbligatorio il pass su treni ad alta velocità, intercity, intercity notte. La verifica viene effettuata dall’addetto alle ferrovie. Non c’è obbligo di green pass sui mezzi del trasporto pubblico locale: metropolitane, autobus o tram. E intanto l’obbligo riguarda navi e traghetti interregionali. Nessun pass sui collegamenti marittimi dello Stretto di Messina in quanto si tratta di trasporto pubblico locale.

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E in aereo serve il pass? Sì, sia sui voli internazionali (bisogna aver completato ciclo vaccinale), sia sulle tratte di collegamento interne (basta aver fatto da quindici giorni la prima dose). Quanto alle Rsa, con il nuovo decreto da metà ottobre scatterà l’obbligo vaccinale per tutti i dipendenti delle Rsa (Residenze Sanitarie Assistenziali dedicate ad anziani non autosufficienti), compresi gli amministrativi e gli addetti alla mensa. Non solo per medici e infermieri, per i quali già vige l’obbligo. Il personale che lavora nelle Rsa che non avrà effettuato la vaccinazione obbligatorio sarà punito con una sanzione che va da 400 a mille euro. La sanzione sarà applicata sia ai lavoratori, sia ai dirigenti e ai datori di lavoro ai quali sono demandati i controlli. Al personale non in regola si applica la sanzione aggiuntiva della sospensione dello stipendio dopo cinque giorni. Le verifiche spettano ai responsabili delle Rsa e ai datori di lavoro «dei soggetti che a qualunque titolo svolgono attività lavorativa sulla base di contratti esterni».
Nelle università alcuni prof, circa 300 quindi una minoranza ma agguerrita, hanno firmato l’appello anti-Green pass. Ma dovranno arrendersi. Per accedere nelle strutture universitarie del Paese infatti è necessario il lasciapassare. Idem per gli studenti. L’estensione massima del certificato, insomma, è quella con cui conviveremo nei prossimi mesi almeno fino al 31 dicembre 2021 e i luoghi in cui sarà obbligatorio sono un po’ tutti e viene da dire meglio così.
 

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