IL SUMMIT

G20, Meloni: «Sull'Ucraina compromesso importante. Curioso stallo Ue su Ita, serve la risposta di Gentiloni». Lula invita Putin a Rio: «Nessun arresto se parteciperà al vertice del 2024»

Gli aggiornamenti sul summit a New Delhi

G20, Meloni: «Sull'Ucraina compromesso importante. Curioso stallo Ue su Ita, serve la risposta di Gentiloni». Lula invita Putin a Rio: «Nessun arresto se parteciperà al vertice del 2024»

Fonti Ue: con Ita e Lufthansa contatti pre-notifica

«La Commissione europea rimane in stretto contatto con le parti per discutere l'operazione» Ita-Lufthansa «prima della sua notifica ufficiale, questi contatti pre-notifica sono continui e fanno parte del processo standard per la valutazione di un'operazione complessa». Lo riferiscono fonti Ue. A seguito del congedo della vicepresidente Ue, Margrethe Vestager, responsabile della concorrenza, stando a quanto viene ricordato a Bruxelles in ambienti vicini al dossier, il commissario Didier Reynders è ora il responsabile del portafoglio, mentre Paolo Gentiloni è competente per le questioni relative all'economia e non alla concorrenza.

Commissione Ue: «Non ancora ricevuta alcuna notifica sull'accordo tra Ita e Lufthansa»

La Commissione europea «non ha ancora ricevuto alcuna notifica» sull'accordo tra Ita e Lufthansa. Lo fa sapere all'Ansa un portavoce dell'esecutivo comunitario, ricordando che «spetta alle parti» coinvolte nell'intesa «notificare» l'operazione.

Macron: su clima risultati insufficienti

I risultati sul clima del vertice del G20 di New Delhi sono stati «insufficienti»: lo ha detto in conferenza stampa il presidente francese Emmanuel Macron. «Dobbiamo tutti eliminare gradualmente il carbone molto rapidamente e molto più rapidamente di oggi», ha aggiunto Macron, parlando alla conclusione dei lavori del summit G20 di New Delhi.

Meloni: «Curioso che Commissione Ue blocchi soluzione al problema Ita»

«È curioso che la Commissione Ue blocchi la soluzione al problema Ita». Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in conferenza stampa al termine del G20 a New Delhi.

«Sta accadendo una cosa obiettivamente curiosa - ha osservato Meloni rispondendo a una domanda sul tema -: la stessa Commissione europea che per anni ci ha chiesto di trovare una soluzione al problema Ita, quando troviamo una soluzione al problema Ita la blocca. Quindi non stiamo più capendo e vorremmo una risposta. Su questo è stato interessato anche il commissario Gentiloni».

Meloni: «Al Belt and Road Forum il governo italiano è stato invitato»

«Al Belt and Road Forum il governo italiano è stato invitato, ma ieri non ne abbiamo parlato» con il premier cinese. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in conferenza stampa al termine del G20 a New Delhi.

Meloni: «In Cina quando avrò più elementi su sviluppo relazioni»

«L'invito è reiterato. All'esito di queste valutazioni che stiamo facendo intendo mantenere il mio impegno di una visita in Cina. Ha maggiore senso recarsi in Cina quando avremo maggiori elementi sulla nostra cooperazione bilaterale e su come svilupparla». Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in conferenza stampa al termine del G20 a New Delhi.

Meloni: «Con Cina approfondire partenariato bilaterale»

«Abbiamo avuto un bilaterale con il primo ministro cinese Li Qiang, un dialogo cordiale e costruttivo su come possiamo approfondire il nostro partenariato bilaterale». Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al termine del G20 a New Delhi.

Meloni: principi etici alla base dell'intelligenza artificiale

«Il tema dell'Intelligenza artificiale deve avere maggiore attenzione dai leader mondiali. Non ho sempre l'impressione che la nostra capacità di governare i processi corra velocemente come le tecnologie. Non possiamo non considerare l'impatto dell'intelligenza artificiale sulle nostre società. Oggi è l'intelletto che rischia di essere sostituito. Durante la nostra presidenza del G7 è un tema che sarà al centro. Intendiamo richiamare dei principi etici alla base dello sviluppo dell'IA, che possano fare da base per una cornice regolatoria a livello globale». Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al termine del G20 a New Delhi.

Meloni: «E' riuscito, edizione non facile»

«Voglio ribadire le congratulazioni mie e dell'Italia al primo ministro Modi per la riuscita di questa non facile edizione del G20. L'Italia ha offerto sin dall'inizio collaborazione alla presidenza indiana, soprattutto perché continuiamo a essere convinti che G20 sia un forum multilaterale strategico nella misura in cui consente di dialogare con i paesi emergenti e del sud globale». Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al termine del G20 a New Delhi.

Meloni: «Dichiarazione di compromesso, ma importante»

«Abbiamo lavorato per una dichiarazione che avesse un riferimento specifico all'Ucraina, non era un risultato scontato se si tiene in conto che le ministeriali sono tutte finite senza una dichiarazione finale. È una dichiarazione di compromesso ma la considero comunque importante in questo contesto». Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al termine del G20 a New Delhi.

Incontro Erdogan-Al Sisi dopo decenni di gelo relazioni tra i Paesi

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avuto colloqui diretti con il suo omologo egiziano Abdel Fattah al-Sisi a margine del G20 di New Delhi, dopo oltre un decennio di gelo delle relazioni bilaterali. È quanto emerge dalle immagini trasmesse in diretta dalla televisione turca - e dalle foto di rito postate sui siti ufficiali - che mostrano i due leader a colloquio e che si stringono la mano, accompagnati da diversi membri delle rispettive delegazioni.

Lavrov: «Un successo il G20 in India»

Il ministro degli Esteri della Russia Sergej Lavrov ha definito «un successo» il G20 di New Delhi, concluso con una dichiarazione condivisa da tutti i leader in cui non c'è una critica diretta all'aggressione di Mosca all'Ucraina. «Siamo riusciti a sventare il tentativo dell'Occidente di 'ucrainizzarè l'agenda del vertice», ha detto Lavrov alla chiusura dei lavori del summit.

Meloni vede presidente Corea: più cooperazione su tecnologia

«Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi un incontro con il Presidente della Repubblica di Corea, Yoon Suk-yeol, a margine del Vertice G20 di Nuova Delhi».

Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi. «Il colloquio ha consentito uno scambio di vedute sui temi centrali del G20 e sulle principali tematiche internazionali, a partire dal comune impegno a sostegno dell'Ucraina e della stabilità nell'Indo-Pacifico - viene spiegato - sul versante bilaterale, i due Leader hanno espresso soddisfazione per l'articolata collaborazione in atto in tutti gli ambiti, dal dialogo politico alla cooperazione scientifica, enfatizzando l'interesse reciproco a rafforzare ulteriormente la cooperazione nei settori dell'alta tecnologia, con particolare riguardo al digitale e alla ricerca aerospaziale».

Lula: «Questioni geopolitiche non dividano G20»

Le questioni geopolitiche non dovrebbero colpire i lavori del G20. «Non possiamo lasciare che sequestrino l'agenda delle sue discussioni», ha detto il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, raccogliendo la guida del gruppo per il 2024 dal premier indiano Modi, dopo le tensioni sull'Ucraina. «Non abbiamo interessi a un G20 diviso. Abbiamo bisogno di pace e cooperazione, non di conflitto». E «saremo in grado di affrontare i problemi se risolviamo le disuguaglianze: di reddito, di accesso all'assistenza sanitaria, all'istruzione, al cibo, al genere, alla razza e persino di rappresentanza, all'origine delle anomalie».

Lula: Onu ha bisogno di nuovi Paesi in via di Sviluppo nel consiglio

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha bisogno di nuovi Paesi in via di sviluppo tra i suoi membri permanenti e non permanenti per riconquistare la sua forza politica. Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, raccogliendo dall'India il testimone della guida del G20, ha detto che «viviamo in un mondo dove la ricchezza è sempre più concentrata, dove milioni di esseri umani soffrono ancora la fame, dove lo sviluppo sostenibile è sempre minacciato, dove le istituzioni governative riflettono ancora la realtà della metà del secolo scorso».

Modi chiude G20 India e passa "martelletto" a Lula

Il premier indiano Narendra Modi ha passato il testimone, anzi il martelletto di legno delle riunioni, al presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, chiudendo il G20 di New Delhi e la guida di turno indiana. Nel 2024 la presidenza del gruppo dei principali Paesi industrializzzati e in via di sviluppo spetterà al Brasile.

Biden lascia il summit e parte per il Vietnam

Il presidente Usa Joe Biden ha lasciato New Delhi, dove è alle battute finali il summit G20, diretto verso il Vietnam, mentre Washington cerca di cementare i legami con il Paese del sudest asiatico per contrastare l'espansionismo assertivo della Cina. Biden, durante la missione, vedrà il segretario generale del Partitto comunista vietnamita Nguyen Phu Trong, nel mezzo delle tensioni tra Hanoi e Pechino nel mar Cinese meridionale. Secondo quanto riferito a margine del G20, Biden firmerà accordi per rinsaldare i legami con Hanoi, portandoli «a livello di partnership ampia e strategica». Insomma, una svolta per le relazioni bilaterali.

Giorgetti chiede a Lindner appoggio per Franco alla Bei

Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha incontrato oggi, prima dell'inizio dei lavori del G20 a Nuova Delhi, il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner. Come rende noto il Mef, Giorgetti ha chiesto al collega tedesco l'appoggio per il candidato alla Bei Daniele Franco, «un tecnico preparato libero da influenze politiche».

Lula: nessun arresto per Putin se verrà al vertice di Rio

ll presidente russo Vladimir Putin, su cui pende un mandato di cattura della Corte penale internazionale per la guerra contro l'Ucraina, non sarà arrestato qualora decidesse di partecipare al vertice del G20 di Rio de Janeiro del 2024, sotto la guida del Brasile. Lo ha affermato ai media indiani il presidente Luiz Inacio Lula da Silva, anticipando di avere l'intenzione di spedire l'invito a Mosca per il prossimo G20.

Sia l'India sia il Brasile sono firmatari dell'accordo che diede vita alla Corte penale internazionale che ha emesso il mandato a marzo per l'accusa di deportazione illegale di bambini ucraini, un crimine di guerra.

Al via ultima sessione del summit: interverrà Meloni

Si apre la terza e ultima sessione di lavori del G20 a New Delhi. Questa fase del summit è intitolata One Future, e si dibatterà di transizione digitale, riforma delle istituzioni multilaterali e intelligenza artificiale.

Fra gli interventi previsti c'è anche quello della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La seduta si è aperta con il primo ministro indiano Narendra Modi che ha ricevuto un alberello in dono da Luiz Inacio Lula da Silva, il presidente del Brasile, che avrà la presidenza del prossimo G20.

Leader in raccoglimento al memoriale di Ghandi

È durata circa venti minuti la cerimonia al memoriale di Gandhi, organizzata a margine del G20 a New Delhi. Al Rajghat non si può entrare con le scarpe, alcuni leader hanno scelto di restare a piedi nudi, come ad esempio il padrone di casa, il primo ministro indiano Narendra Modi, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

La gran parte ha utilizzato delle pantofole messe a disposizione dagli organizzatori, come il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, quello brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La cerimonia si è svolta nel giardino del Rajghat attorno alla piattaforma di marmo nero, coperto di decorazioni floreali, su cui una fiamma resta sempre accesa in memoria del Mahatma. Ciascuno davanti a una corona di fiori, i leader hanno rispettato un minuto di raccoglimento. Prima e dopo la cerimonia, Biden è stato quasi sempre al fianco di Modi, e al termine si è unito ai due il premier britannico Rishi Sunak. Le telecamere hanno poi inquadrato Meloni e Scholz che parlavano fra loro mentre lasciavano il giardino. A breve inizierà la terza e conclusiva sessione di lavori del G20.

A New Delhi il vis-à-vis tra Giorgia Meloni e il numero due di Pechino Qi Liang è durato poco meno di quaranta minuti. Quasi tre volte la durata dell'incontro tra le rispettive delegazioni. Un fattore che, ragionano fonti diplomatiche, dimostra non solo la considerazione riservata alla premier ma anche - specie dopo la visita di Antonio Tajani in Cina della scorsa settimana - la volontà di proseguire la collaborazione, al di là dell'«accordino» siglato quasi cinque anni fa dal governo Conte I. Al punto che subito dopo un tentativo di Qi Liang di ribadire i vantaggi dell'adesione alla Belt and Road Initiative, a Meloni è stato rinnovato l'invito a raggiungere Pechino nei prossimi mesi per una visita di stato nel nome di una «comune intenzione a consolidare il dialogo» sottolineata dalla nota ufficiale inviata da Palazzo Chigi.

L'USCITA "SOFT"

In altri termini la volontà italiana di voler intraprendere un percorso per l'uscita "soft" dalla Via della Seta - indicata informalmente ai cinesi per la prima volta a fine agosto scorso dal segretario generale della Farnesina Riccardo Guariglia - non sembrerebbe aver scatenato l'ira di Xi Jinping.

Anzi: «Iniziano ad accettare l'idea mostrandosi propensi a negoziare» spiegano le stesse fonti. Per quanto ai vertici dell'esecutivo ci sia chi non esclude possibili ritorsioni citando un vecchio proverbio cinese per spiegarne l'attitudine («Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico»), la strada sembrerebbe segnata verso quello che a Roma chiamano «lodo Tajani». E cioè per un "patto" che prevede non solo l'impegno nostrano al massimo rispetto della leadership politica di Xi ma soprattutto quello per il rilancio dei rapporti commerciali. L'occasione è offerta dal ventennale che si terrà nel 2024 del partenariato strategico tra Italia e Cina siglato da Silvio Berlusconi del 2004. Mossa, quest'ultima, che ha anche la valenza politica di frenare «quelle ali a destra della coalizione di governo» che non vorrebbero dialogare con Pechino, in nome di un progetto impostato dal fondatore del centrodestra.


Resta invece da capire quali possano essere le contropartite che inevitabilmente l'Italia dovrà mettere sul piatto per non provocare una brusca frenata della bilancia commerciale. Un negoziato, quest'ultimo, che è riservatissimo ed è forse il vero nocciolo della questione. L'obiettivo di Palazzo Chigi resta non frenare il alcun modo il lungo processo di implementazione dei rapporti asiatici avviata da Meloni già al G20 indonesiano dello scorso anno. Una partita che ovviamente passa dal ruolo da presidente del G7 che Roma reciterà il prossimo anno e dai rapporti con le altre potenze regionali.

L'INDIA

In primis con il padrone di casa, il presidente indiano Narendra Modi. Anche con il leader ultranazionalista hindu la premier ha tenuto un lungo confronto, instaurando un rapporto «di simpatia» che ha addirittura stupito diverse delegazioni europee. Il faccia a faccia non è servito solamente ad una sorta di passaggio di consegne tra due vertici, G20 e G7, che avranno alcuni fili conduttori simili (a partire dalla necessità di governare l'intelligenza artificiale), ma anche - sottolinea Palazzo Chigi - dalla volontà di intensificare la collaborazione «in settori strategici, fra cui la transizione energetica, la digitalizzazione, lo spazio e la difesa». Il partenariato inaugurato a marzo scorso durante la visita a New Delhi e già sostanziato ad esempio nel sistema di cavi sottomarini Blue Raman, «ha un potenziale enorme». Come spiegano fonti diplomatiche «in India c'è un'autostrada perché nel giro di 10 anni qui si fabbricherà metà di ciò che si produce nel mondo, e da qui verrà la metà della domanda globale». In pratica, sintetizza, «se le prime borse Gucci in Asia le abbiamo venute ai giapponesi e poi ai cinesi, le prossime le venderemo agli indiani».


Evidenza che sembrano aver colto un po' tutti i leader a New Delhi. Tant'è che ieri, nell'ambito del Partenariato per le infrastrutture e gli investimenti globali (Pgii) inaugurato lo scorso anno con la partecipazione di Usa ed Ue, è stata sottoscritta l'intesa per un nuovo corridoio economico, sia marittimo che ferroviario, per connettere energeticamente e digitalmente l'India, il Medio Oriente e l'Europa. Non la Cina però, e non è un caso.

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